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Incentivi al via, ma lo smog resta un problema

il 12/02/2002 in Attualità

Firmato l?accordo per gli incentivi sui motorini ecologici. Andranno ai costruttori, ma si spera che si traducano in sconti. Intanto il ministero lancia il ?Piano Antismog??.

Incentivi al via, ma lo smog resta un problema

Firmato l?accordo per gli incentivi sui motorini ecologici. Andranno ai costruttori, ma si spera che si traducano in sconti. Intanto il ministero lancia il ?Piano Antismog??.
di Riccardo Matesic




Confermato. L?accordo fra Ministero dell?Ambiente e costruttori di ciclomotori è stato firmato, manca solo il decreto attuativo, che sarà pronto a giorni, quindi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Poi gli incentivi per le aziende produttrici di ciclomotori Euro 1 ed Euro 2 saranno legge.
Dopo quasi un mese di trattative, il Ministero dell?Ambiente ha accordato l?incentivo anche ai ciclomotori Euro 1, fissandone la scadenza al prossimo 30 giugno.
Attenzione però: come avevamo anticipato si tratta di incentivi ai costruttori mirati a spingerli a investire sulle tecnologie più rispettose dell?ambiente. Il contributo statale andrà dunque alle aziende per ogni singolo pezzo venduto; e spetterà solo a loro decidere se tradurre l?incentivo in uno sconto per l?acquirente del ciclomotore o meno.
La misura del contributo resta fissata in 100 euro per tutti i ciclomotori (sia Euro 1 che Euro 2); ma l?importo sale a 250 euro per i ciclomotori (Euro 1 ed Euro 2) che consumano meno di 2,3 lt/100 Km.
Come detto, dal 1° luglio 2002 l?incentivazione riguarderà esclusivamente i modelli conformi alla normativa d?omologazione Euro 2.

Pronto anche il piano antismog




Intanto è quasi pronto anche questo piano, messo a punto in fretta e furia dal Ministero dell?Ambiente. il progetto sarà finanziato con 255 milioni di euro e per il via manca ancora la presentazione a regioni, province e comuni.
Molte le novità. Ci saranno ad esempio controlli sull?efficienza delle marmitte catalitiche e sul riciclaggio in tutta sicurezza delle stesse. Una cosa molto importante secondo noi, perché molte autovetture circolano con catalizzatori esauriti. E ci saranno controlli anche per prevenire che i posti auto che i costruttori debbono obbligatoriamente prevedere quando tirano su un nuovo edificio a uso abitativo non siano convertiti in negozi o in appartamenti.
Poi una serie di altri provvedimenti, come la conversione alla rotaia di buona parte dei mezzi pubblici, e un tavolo permanente con il Ministero delle Infrastrutture per sviluppare un piano per una ?città sostenibile? che comprenderà anche lo svecchiamento del parco di autobus. Incentivi saranno destinati, infine, alle aziende che studieranno carburanti a minore impatto ambientale.

Limiti più severi per gli inquinanti




Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull?inquinamento e sui blocchi del traffico, sono state recepite due normative comunitarie (la 99/30/CE e la 00/69/CE) che stabiliscono nuovi e più severi limiti per la concentrazione nell?aria di ben sei inquinanti di particolare pericolosità.
Si tratta di quegli stessi limiti che la regione Lombardia aveva già recepito autonomamente e che recentemente hanno portato ai blocchi totali del traffico. Molte altre città con questi nuovi valori sarebbero state fuorilegge nei periodi di alta pressione. Parliamo ad esempio di polveri sottili, i PM 10, per i quali il limite è fissato in 50 microgrammi per metro cubo (fino a oggi è stato 75): nel 2000 Torino ha avuto 239 sforamenti quotidiani contro i 35 permessi dal nuovo regolamento, Genova 234, Bologna 168, Roma 112 e Milano 105 (dati Legambiente)
Ora he le normative europee sono state recepite, i nuovi limiti stanno per entrare in vigore in tutte le città e le regioni hanno un anno di tempo per individuare le zone dove gli sforamenti sono più frequenti e mettere a punto dei piani d?intervento.
Gli inquinanti presi a riferimento sono le particelle sottili (PM 10 e PM 2,5), il biossido di zolfo, gli ossidi d?azoto, il piombo, il benzene, il monossido di carbonio.
Il decreto, ancora in attesa di pubblicazione, stabilisce anche i criteri per la misurazione e la raccolta dei dati, fino alle modalità per l?informazione della cittadinanza.
Questi i nuovi limiti previsti.

Inquinante
Tipo limite
Limite
1-1-05
Limite
1-1-10
Limite all'entrata in vigore
PM 10 (micr/mc3)
giornaliero
50 (35)
50 (7)
65 (35)
PM 10 (micr/mc3)
annuale
40
20
44.8
Benzene (micr/mc3)
annuale
10.335
5
10
Piombo (micr/mc3)
0.5
0.8
Monossido di Carbonio - CO (micr/mc3)
giornaliero su 8 ore
10
16
Ossidi di Azoto - NO2 (micr/mc3

Confusione per il blocco delle moto




Dunque i blocchi del traffico di questo inverno hanno costretto il Governo a prendere atto della situazione di fortissimo inquinamento delle nostre città. A breve arriverà il pacchetto antismog e sono stati recepiti i nuovi valori limite per ben sei inquinanti.
Questo significa che in futuro avremo ancora più blocchi della circolazione, perché i nuovi limiti sono assai severi. E noi motociclisti? Per ora resta valido quanto abbiamo già scritto nella nostra inchiesta dell?ottobre 2001, con l?unica aggiunta che con il passare del tempo ci rendiamo conto ogni giorno di più che non c?è un vero coordinamento fra le città.
In linea di massima quando ci sono i blocchi del traffico dovrebbero essere fermati i veicoli (ciclomotori e moto) non Euro 1. In alcuni comuni però si fermano i due tempi, in altri si vogliono fermare tutti i non Euro 2, un?omologazione ancora non in vigore che comunque vede in commercio solo 6 motorini che ne rispettano i parametri di conformità! Una follìa. In mezzo il coordinamento degli assessori che vorrebbe avere da subito tutti i motorini in commercio conformi alla Euro 2, senza rendersi conto che oggi il parco circolante è costituito solo per il 20% dagli Euro 1 e che, quindi, incrementare la quota di questi ultimi significherebbe già molto in termini di limitazione delle emissioni inquinanti.
Ci fa piacere che si sia finalmente affrontato il tema dell?inquinamento con tanta convinzione. Il piano antismog prevede ad esempio controlli sul grado di efficienza delle marmitte catalitiche: era ora!
A questo punto però bisogna intervenire anche su altre variabili. Gli autobus urbani, ad esempio. Sono 43.000 e il 60% di questi ha più di dieci anni, il 37% poi supera i tre lustri d?età. Un autobus vecchio di dieci anni inquina come 7 autobus nuovi e se ha più di 15 anni le emissioni equivalgono a quelle di una ventina d?autobus moderni. Avete letto bene: svecchiando il parco degli autobus urbani ridurremmo le emissioni del 50%.
Sarà il caso di pensarci. Così come sarà il caso di pensare a blocchi della circolazione che lascino liberi i motociclisti di muoversi nella città, a parcheggi specifici per le moto, dove si possa lasciare la moto senza il timore di prendere una multa per sosta sul marciapiede, di trovarsela spinta in terra da una macchina in fase di parcheggio o? di subirne il furto.


Per saperne di più:
inchiesta dell?ottobre 2001
Incentivi al via, ma lo smog resta un problema
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