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Calabria

Il Parco Nazionale del Pollino

di MariaVittoria Bernasconi e Daniele Massari il 13/09/2007 in Calabria

Un giro in Calabria su strade "curvose" che portano ai comuni in cui si mantiene viva la tradizione Arbresh degli ex coloni albanesi. Per assaporare gusti unici e godere di scenari mozzafiato

Il Parco Nazionale del Pollino
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Un giro breve, neanche duecento chilometri, ma immersi totalmente nella natura, un susseguirsi interminabile di curve su asfalto dalle condizioni variabili ma spesso eccellenti, attraversando piccoli centri in cui soffermarsi per scoprire scorci inaspettati.
Partendo da Castrovillari abbiamo attraversato la magia del Parco Nazionale del Pollino, compiendo un giro attorno alle vette più alte, innevate anche a primavera inoltrata, che ci ha condotti da Castrovillari, a soli 30 km dal Mar Ionio, sino al Tirreno e poi indietro, di nuovo nell'entroterra.
Lungo la strada incontriamo i tanti comuni in cui, da queste parti, si conserva con amore la cultura Arbresh, quel sistema di tradizioni e lingua albanese che risale al tempo in cui i coloni provenienti dalla "terra delle aquile" si fermarono qui, colpiti dalla bellezza dei luoghi e dalla posizione strategica a metà tra mare e montagna.
Castrovillari è il centro abitato maggiore del Parco, e per la sua posizione strategica e per il clima mediterraneo è stato un importante crocevia commerciale sin dall'antichità.
È una cittadina molto viva, consapevole del proprio ruolo di avamposto meridionale verso il Parco: ai visitatori basterà cercare il locale ufficio turistico per ricevere in abbondanza informazioni e materiale utile a visitare il parco, da personale qualificato e accogliente.
Una passeggiata lungo Corso Garibaldi è d'obbligo, magari soffermandosi a mangiare un gelato nei pressi della Chiesa di S. Francesco, o ammirando la sagoma imponente del Castello Aragonese che domina con le sue mura il panorama circostante.
Da Castrovillari imbocchiamo la SS 105: su questa troveremo curve e paesaggi mozzafiato, gusteremo lungo la strada prelibatezze tipiche e raggiungeremo infine il mare. Il primo centro che si incontra, a una manciata di km, è San Basile, noto anche come Shen Vasili. Qui si coltiva, come in numerosi altri villaggi della zona, la cultura Arbresh: si tratta di isole linguistiche albofone, in cui le generazioni che si sono susseguite hanno conservato e coltivato le tradizioni dei loro antenati, popolazioni albanesi giunte in Calabria nei secoli passati. Così, in questi paesi le scritte sui cartelli sono bilingue (italiano e albanese) e sparsi dovunque si trovano simboli e bandiere albanesi, così come all’Albania sono riconducibili molte delle ricorrenze pubbliche.
Attraversiamo Saracena (qui merita una visita il convento dei Cappuccini, posto ai piedi del paese, poco distante dall’abitato) e Acquaformosa. Quest’ultimo è un altro importante centro della cultura Arbresh: qui i giovani, sebbene poco numerosi, si impegnano nella creazione di gruppi folkloristici che studiano e conservano gli elementi della tradizione canora e della danza italo-albanese.
Nella discesa verso il Mar Tirreno facciamo una piccola deviazione verso San Donato di Ninea: dopo una serie gratificante di tornanti ci si apre dinanzi la piazza del minuscolo e antico centro. Abbarbicato sulla montagna a circa 800 metri d’altezza, sorge in un territorio ricco di miniere di combustibili fossili e metalli preziosi. Durante la pausa per un gelato sotto il sole di primavera assaggiamo i “turtiddri”, lunghi biscotti attorcigliati, senza zucchero, fatti a mano e offertici dalla gentile proprietaria del bar. Si preparano in occasione di ricorrenze come il battesimo di un neonato, e si distribuiscono ad ogni famiglia del paese (qui si tratta di 500 famiglie).
L'abitato di San Sosti nacque dopo le invasioni dei Saraceni, quando gruppi di famiglie si stabilirono attorno al locale monastero; ma un altro movimento migratorio, quello degli Albanesi che giunsero anche qui intorno al 1448, contribuì al popolamento del paese. La zona di San Sosti ha una sua bellezza naturale aspra, resa suggestiva dalla catena di monti che la circondano: più alta di tutti La Mula, che innalza la sua vetta, candida di neve per quasi tutto l'anno, a 1943 metri.
Da San Sosti, passando per Sant’Agata di Esaro, guadagniamo il Passo di Scalone: qui la danza tra curve e tornanti si fa frenetica ed esaltante, la strada scivola via un chilometro dopo l’altro senza che lo si noti, immersi nel verde intenso della vegetazione rigogliosa. Siamo nella zona centrale del Parco, viaggiamo circondati da faggi, ulivi secolari e pini laricati, la cui presenza in Italia è limitata esclusivamente a questa zona.
Dopo poco più di 80 km, arroccato su uno sperone di roccia a strapiombo sul mare, raggiungiamo Belvedere Marittimo, un centro abitato antichissimo da cui si gode un panorama mozzafiato sulla costa.
Imboccata la SS 18 in direzione Nord raggiungiamo Scalea: questo centro, che lungo la costa ha subito un’urbanizzazione selvaggia per far fronte alle richieste del turismo di massa, conserva uno splendido centro storico che ricalca le forme del tipico borgo costiero predisposto per la difesa dalle incursioni, estendendosi a gradinata sulla collina (da qui il nome dell’abitato); resta viva la tradizionale ospitalità meridionale, che riscalda il cuore ai visitatori.
Dopo aver voltato le spalle alla litoranea per la SS 504 ricomincia la danza delle curve: raggiungiamo per una sosta Morano Calabro, ritenuto uno dei cento borghi più belli d’Italia. È situato alle falde meridionali del complesso del Pollino, nell’alta valle del fiume Coscile. Lo scenario che ci offre è davvero unico: adagiato su un colle perfettamente conico, sembra una collina fatta di sole case. Degni di visita, poco fuori dall’abitato, sono gli scenografici ruderi del Castello.
Da Morano percorriamo la SS 504 seguendo le indicazioni per Castrovillari: inspiriamo profondamente cercando di ricontare a mente tutte le curve che abbiamo disegnato, gli scorci, i sapori e i profumi. Impossibile descriverli, si può solo consigliare di venire ad assaporarli di persona.
CASTROVILLARI
Il Carnevale del Pollino
: La manifestazione, che si tiene ogni anno a febbraio dal 1959, quando fu ufficializzata una tradizione popolare di scherzi e sberleffi consolidata da secoli e conosciuta come “I’ mmasckarate”. Oggi è organizzato dalla Pro Loco di Castrovillari e ospita carri allegorici e gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo. La città di Castrovillari, ogni anno dal 30 aprile all'1 maggio, festeggia inoltre Santa Maria del Castello, patrona della città. SAN BASILE Abbiamo visitato il monastero Basiliano di Santa Maria Odigitria: qui si celebra messa con rito ortodosso, dato che la struttura è stata ristrutturata e rioccupata dai monaci della Badia greca di Grottaferrata (Roma). Consigliamo una visita, meglio se di domenica mattina, per assistere alle celebrazioni e ammirare le splendide decorazioni dell’interno della chiesa. MORMANNO Festa di San Giuseppe. Il 19 marzo si svolge la festa popolare, articolata in due momenti: "u cummitu" (il convito) è l’invito collettivo fatto da alcuni devoti del Santo durante il quale vengono serviti "fasuli assoluti" (fagioli), "lagani e ciciri" (tagliolini con ceci), baccalà fritto e zeppole. Nel pomeriggio vengono allestite, nei rioni del centro, cataste di legna da accendere all'imbrunire. Attorno ad esse si veglia tra canti e balli tradizionali. MORANO CALABRO Museo di Storia dell’agricoltura e della pastorizia (www.museoagropastoralemorano.org). Il museo di storia della cultura materiale, nato a metà degli anni Ottanta e con sede a Palazzo Malmena, è costruito, oltre che sull'esposizione di reperti materiali, sulla presentazione di materiali d'archivio, fonti scritte, carte dei luoghi e fotografie d'epoca. Centro Studi “Il Nibbio”, Vico II Annunziata, 11 (d’inverno chiuso il lunedì). Allocato in antiche abitazioni ristrutturate secondo l’antica architettura del posto, è un museo dalla struttura innovativa in cui ogni ambiente riproduce un ecosistema nella sua complessità e in dimensioni reali. PAPASIDERO Il bovide della Grotta del Romito, che si può visitare nelle campagne di Papasidero, è un graffito preistorico (Bos Primigenius) che testimonia come la Calabria fosse abitata addirittura 20.000 anni fa. E’ uno dei siti preistorici più importanti del meridione italiano.

MANGIARE Oltre ai formaggi e agli squisiti insaccati (in particolare la soppressata piccante), da gustare col pane casereccio che ancora oggi, spesso, viene cotto nel forno e in casa dagli abitanti della zona, suggeriamo di assaggiare le melanzane ripiene, la varietà di conserve e sott’olio e i dolci tipici, specie quelli natalizi come le crespelle, fatte di pasta fritta e rivestita di zucchero a velo. A Scalea si mangiano piatti di mare. Abbiamo assaggiato un piatto di razza e gamberi fritti su letto di rucola, cozze e fasalare alla marinara (come antipasti), poi per primo scialatielle con polipetti e gamberi e maccheroncini al ragù di tonno.

CASTROVILLARI
Ristorante Pizzeria del Cavaliere, C.so Garibaldi 3, 87012 Castrovillari (CS). Tel. 0981489710, chiuso il martedì sera. Cena abbondante con vasta scelta di prodotti tipici. Con circa 25 € a persona si mangia e beve a sazietà.
SCALEA
Antica Osteria, Via Napoleone 11, 87029 Scalea (CS). Tel. 098590662. Cucina tipica di mare a due passi dal centro storico. D’estate si può anche cenare all’aperto. Si cena con meno di 25 € a persona.
MORANO CALABRO
Bar “Caffè Incontri”, P.za Maddalena 25, Morano Calabro (CS). Valeriano, il giovane titolare di questo wine bar al centro del paese, è un motociclista appassionato di enduro e in passato ha avuto anche un’officina. Adesso ha aperto questo bar dall’arredamento moderno e dal servizio impeccabile: merita una visita!

DORMIRE
CASTROVILLARI
La Locanda di Alia, Via Jetticelle 55, 87012 Castrovillari (CS). Tel, 098146370. www.alia.it Questo “albergo di campagna” (4 stelle) dispone di numerosi bungalow, alcuni soppalcati, immersi nel verde. La struttura vanta anche un ristorante oggetto di numerose recensioni su riviste internazionali. Una doppia costa intorno ai 120 €.
SCALEA
Hotel Santa Caterina, C.so Mediterraneo 172, 87029 Scalea (CS). Tel, 098520330. www.santacaterinavillage.com Difficile trovare strutture suggestive in una località turistica come Scalea. In questo enorme quattro stelle, per lo meno, non si ha difficoltà a trovare una stanza libera. I prezzi, in bassa stagione, partono da 72 € per una stanza doppia.

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Località Istruzioni Km
Castrovillari Partenza. Si segue la SS 105 attraversando San Basile, San Sosti e Sant'Agata di Esaro. Da qui, passando per Passo di Scalone, si raggiunge Belvedere Marittimo 0
Belvedere Marittimo Svltare a destra, sulla SS18 in direzione nord, verso Scalea 85
Scalea Svoltare a destra sulla SS504, in direzione di Santa Domenica Talao 110
Contrada Colletta Svoltare a Destra sulla Statale, in direzione di Mormanno. Proseguire sulla SS504 fino a Contrada Fiume, subito dopo Morano Calabro 150
Contrada Fiume Svoltare a destra verso Castrovillari 178
Castrovillari Fine itinerario 181

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