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Friuli Venezia Giulia

Dal Monte Crostis all'Adriatico

di Lorenzo Cascioli, foto di Federico Grattoni il 09/07/2012 in Friuli Venezia Giulia

Un variegato itinerario "toccata e fuga" per assaggiare il Friuli Venezia Giulia in un weekend: le montagne della Carnia, il fiume Tagliamento, la pianura e le sue splendide città, la costa, per un totale di circa 450 km. Immersi in atmosfere sempre suggestive

Dal Monte Crostis all'Adriatico
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"Ma voi il Friuli lo vedete solo come una terra di confine, un passaggio verso i Balcani?". La domanda arriva a bruciapelo tra una fetta di prosciutto San Daniele e l'altra. No, non è esattamente così, rispondiamo noi che non siamo di questa terra, noi "non friulani" turisti venuti da lontano. In Friuli si viene per visitare il Friuli, rassicuriamo. Non solo per passarci una notte tornando dall'Austria o passando di qui in direzione Belgrado. Però è vero che la storia di questa regione, le sue città tagliate a metà nel periodo della Guerra Fredda, i fortini del fronte della Prima Guerra Mondiale, le dogane che una volta dividevano dal "blocco sovietico", i racconti della gente con quei cognomi che suonano stranieri… esercitano un indiscutibile fascino.

Nel numero di Dueruote in edicola (agosto 2012) il racconto del viaggio con la Ducati Diavel Carbon

Ce ne rendiamo conto il secondo giorno del nostro viaggio, quando percorriamo la Valle dello Judrio, a est di Cividale del Friuli. Ogni tanto c'è un passaggio sul fiume: a metà del ponte sei in Italia, dall'altra metà in poi sei in Slovenia. Solo una pietra indica il confine: si può fare avanti e indietro come si vuole. Oggi è così, ma fino agli inizi degli Anni 90 c'era da stare attenti… e scattano i racconti delle gente del posto. La consigliamo la Valle dello Judrio, motociclisticamente parlando, è una piacevole strada nel verde, pianeggiante, molto rilassante, dove le automobili incrociate in un tranquillo giovedi di maggio si contano sulle dita.
Dal Monte Crostis all'Adriatico
Lingue di neve sul Crostis...

Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo con ordine. Il nostro itinerario parte da Ravascletto, paesino delizioso come il suo nome. Siamo a Nord di Tolmezzo, a pochi chilometri dall'Austria, tra le montagne della Carnia. Ravascletto è la base ideale per una gita sulla Panoramica delle Vette, la stradina che si attorciglia attorno al Monte Crostis. Questa non è strada da smanettoni: è tutto un prima-seconda, tornanti stretti, c'è pure un facile tratto sterrato (circa 6 km). Non ci si diverte granché a guidare, ma si gode di una pace incredibile immersi in una natura davvero selvaggia. E il panorama in cima è fenomenale. Un posto speciale, da non perdere. Per motivi di sicurezza, la strada è a senso unico e si può percorrere solo in senso orario. È quindi consigliabile telefonare ai comuni di Ravascletto (tel. 0433/66009) o Comeglians (tel. 0433/60052) per verificarne l'apertura. Sul Crostis si doveva correre una attesissima tappa del Giro d'Italia 2011, tappa annullata all'ultimo momento per motivi di sicurezza, dopo le pressioni di Alberto Contador, tra mille polemiche. Per la cronaca, Contador vinse quel "Giro", ma la vittoria poi gli venne tolta per doping. Che tristezza. Il nostro itinerario prosegue con un'altra salita famosa tra i ciclisti, il Monte Zoncolan, da non perdere se si è da queste parti. Dalle montagne ci buttiamo verso la pianura, costeggiando sulla sponda occidentale con stradine secondarie il grande fiume, il Tagliamento. Nel suo enorme letto, tra immensi ghiaioni e acque chiarissime, ai tempi d'oro della Dakar i piloti italiani (da queste parti è nato un certo Edi Orioli) si allenavano in vista della maratona africana. Tappa al Lago di Cavazzo per scoprire che in questa zona si registrò l'epicentro del terribile terremoto del 1976. Quel sisma fu una sorta di spartiacque per il Friuli Venezia Giulia, la gente ne parla come "prima e dopo". Popolo fiero quello de i friulani, con tante storie da raccontare, che ascoltiamo volentieri in questi giorni di full immersion in questa terra.

Dal Monte Crostis all'Adriatico
Il porticciolo di Miramare

Attraversato il Tagliamento, puntiamo a est, in direzione Cividale del Friuli, zigzagando tra strade di pianura o collina che sono piacevoli, ma nulla di più. Ecco, questo è importante da sapere per un motociclista che vuole dirigersi in Friuli: qui non siamo sulla dorsale dell'appennino tosco-romagnolo, paradiso dei motociclisti con chilometri e chilometri di curve. Non siamo sui leggendari passi dolomitici o sulle Alpi francesi, dove c'è solo l'imbarazzo della scelta sull'itinerario da percorrere con giorni e giorni tra pieghe e contropieghe in mezzo a panorami alpini. Qui non è così: il Friuli è affascinante, ma qui il motociclista deve ritagliarsi le "sue" strade, soprattutto nella zona centrale della pianura. E noi siamo qui ad esplorarle.
Riprendiamo da Cividale, in direzione Castelmonte. E questa è una strada "buona". Come del resto la Valle dello Judrio e le successive Colline del Collio, tra i vigneti dove nascono vini famosi come il Ribolla gialla o il refosco dal Peduncolo d'Oro. Locande dal sapore schietto offrono piatti ereditati dai nonni e dai bisnonni… a partire dagli imperdibili ravioli, con ripieni "forti". Ma non siamo qui (purtroppo) a scrivere un trattato di cucina. Riprendiamo il manubrio per lanciarci – dopo aver attraversato Gorizia, città divisa a metà come lo fu Berlino – in una zona gustosa per la guida. Siamo nel famoso Carso, altopiano dalla particolare e chiara roccia calcarea, ricco di grotte, a volte brullo con la sua macchia mediterranea, a volte rigoglioso. Il Carso si estende alle spalle di Trieste fino alla Slovenia e alla Croazia. Uno spettacolo. Queste sono strade da motociclisti. Dall'alto piombiamo a Trieste, anzi, a Miramare. L'odore dolce delle creme solari ci preannuncia gli ombrelloni. Siamo al mare.

Dal Monte Crostis all'Adriatico
Grado, il ponte sulla laguna

Il mare, appunto. In Friuli Venezia Giulia l'Adriatico può essere il delizioso paesino di Muggia, può essere il passeggio di Trieste, può essere il promontorio di Grignano, può essere il misterioso Castello di Duino, può essere la laguna. Quest'ultima ha un suo fascino particolare. Un paesaggio piatto, verde, tra acque veloci e acque stagnanti. Una sorta di Camargue italiana. Le strade lagunari ci portano a Grado, dove facciamo tappa e ci rimettiamo in sesto con un'overdose di pesce. Fantastico. Ultimo giorno con due città da non perdere: Aquileia per le sue testimonianze di epoca romana, Palmanova per la sua architettura. Si punta a ovest, dove il Friuli inizia parlare veneziano, come a Marano Lagunare, un gioiellino da non perdere. Vecchie case di pescatori, ma anche un'oasi naturale. In un attimo siamo a Lignano Sabbiadoro. C'è la Biker Fest e per tre giorni questa cittadina balneare è tutta per noi. C'è anche lo stand dell'Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia, che ci ha supportato durante questo viaggio e che qui alla Biker Fest distribuisce mappe con altri itinerari studiati per i motociclisti. Sul sito www.turismofvg.it tutti i dettagli.

Cercivento (UD)
In Plàit-Libreria con cucina
Via di Sot 51, tel. 0433 778412, www.inplait.com. Sembra di entrare in una casa privata… ed è così. Un posto speciale, dove si mangia in modo speciale, con deliziosi piatti della antica cucina locale. Un'esperienza nel vero senso della parola. Sono disponibili anche stanze per il pernotto: singola con colazione 35 euro, matrimoniale 80. Cena da 30 euro a persona più bevande

Ravascletto (UD)
Hotel Bellavista
Via Roma 22, tel. 0433 66089, www.bellavistaravascletto.it. Mai nome fu più azzeccato: aprire le persiane alla mattina, in una bella giornata di sole, mette di buon umore. Un tranquillo albergo di montagna, ai piedi del Monte Crostis, ideale come punto base per visitare le montagne della Carnia. Arredamento semplice e camere pulite. Prezzi da 45 euro a persona con mezza pensione e accesso gratuito a spa, sauna e bagno turco. La cucina prevede piatti tipici della tradizione montanara

Pulfero (UD)
Al Vescovo
Via Capoluogo 67, tel. 0432 726375; www.alvescovo.com. Antica locanda situata lungo la strada statale 54, che si arrampica verso il confine sloveno. Atmosfera rilassante, camere pulite e una invitante terrazza esterna con vista sul fiume Natisone. Camera doppia 82 euro compresa prima colazione, cena da 25 euro. Parcheggio moto interno, sotto una tettoia

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