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Puglia

Da Ostuni a Lecce

di MariaVittoria Bernasconi, foto di Stefano Casati il 05/04/2007 in Puglia

Quasi cento chilometri a passeggio nella campagna salentina, attraversando uliveti antichi e città gialle di una bellezza barocca che incanta. Gallery fotografica e road book da scaricare

Da Ostuni a Lecce
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La città bianca, Ostuni, è la partenza di questo itinerario che consigliamo di gustare con la giusta calma: infatti ancora prima di iniziare il percorso per inoltrarsi nel Salento più profondo e assolato, vale la pena di sostare e gironzolare per il centro storico della città che sale lungo carruggi di pietra chiara e levigata dal tempo, per scendere poi a picco in scalinate strette e irregolari.
Tutto è di calce bianca e risplende nel sole di mezzogiorno come sotto le luci calde della sera.
All'interno della cinta muraria si può circolare in moto, transitando in molti posti preclusi alle auto, mentre alcune viuzze sono solo pedonali. Occorre risalire lungo il viale principale per raggiungere la cima del colle su cui è costruita la città: dall'alto lo sguardo spazia sulla piana che scivola verso il mare. Si lascia la città con il desiderio di tornare e s'imbocca una statale che diventa sempre più deserta man mano che si abbandonano i centri abitati.
L'asfalto è lucido e consumato ma in buone condizioni e scorre lungo distese di ulivi dai magnifici tronchi ritorti e nodosi.
La sosta successiva la facciamo a Francavilla Fontana, dopo aver attraversato i piccoli paesi di San Michele e Masseria San Giacomo, dove le indicazioni per Francavilla sono sempre presenti e ben visibili. Si entra in città da una delle tre porte settecentesche, per raggiungere il Palazzo degli Imperiali, che sulla facciata ha incastonata una deliziosa balconata barocca. Francavilla si costituì nel XIV secolo attorno al luogo del ritrovamento di un'immagine della Madonna. Qui fu costruita una chiesa e in seguito il paese. Le vie, anche qui, sono strette e racchiuse tra alti palazzi di pietra scolpita.
La prossima destinazione è Manduria che raggiungiamo dopo circa quindici chilometri di strada costeggiata di muretti a secco che fungono da recinzione per le coltivazioni. Proprio vicino all'ingresso dei campi si possono vedere piccole piramidi di pietre, dette "pignoni", che servivano ad avvisare i contadini di non far pascolare in quella zona le loro pecore. L'arrivo a Manduria avviene tra i capannoni delle numerose aziende agricole che producono olio e il rinomato vino Primitivo della zona. Molte di queste ditte offrono assaggi di vino e olio, accompagnati con tarallini al finocchio. La città non è particolarmente attraente nel suo centro, ma conserva i resti, visitabili, del villaggio neolitico su cui sorge, oltre alle antiche mura megalitiche.
Il viaggio prosegue a ritmo lento, tipico di questi luoghi, con una colonna sonora d'eccezione: migliaia di cicale, che si danno appuntamento nelle ore più calde della giornata. E' consigliabile allora fare una sosta sulla terra rossa degli uliveti secolari, che si disperdono all'orizzonte: spento il motore inizia la sinfonia, che viene rotta solo dai ronzii di altri insetti. I rumori umani infatti sono rari, soprattutto dall'una alle quattro di pomeriggio, dove 'vige' il rito del riposo: le piazze dei paesi sono lasciate in balia di bande di cani che le popolano con schiamazzi.
Tutto qui sa di "Sud" nel migliore stile di Gabriele Salvatores: basta addentrarsi nei paesi più piccoli per vedere ricreata la scenografia ideale dei film del regista italiano.
Si percorrono dunque senza fretta i venti chilometri che separano da Salice Salentino: si attraversa Avetrana, con il maestoso Torrione dell'XI secolo e si entra nella provincia di Lecce. Il mare dista cinque chilometri e il paesaggio ne risente piacevolmente: si scorge la macchia mediterranea fatta di ginepri, lentischi e tutte quelle erbe selvatiche ma ugualmente preziose, che profumano l'aria.
Si entra dunque nel borgo di Salice Salentino, costruito dove un tempo sorgeva un bosco di salici, appunto. Oggi delle antiche piante non rimane traccia, ma una visita in questa cittadina tranquilla vale la pena, infatti, vanta una splendida chiesa parrocchiale del XVIII secolo.
La curiosità di questo paese è che i suoi abitanti sono definiti 'giaccutte stritte', giacchette strette, un soprannome scelto per sottolineare la loro presunta tirchiaggine, ma che a noi è parso verosimile, vista la generosità dimostrata dai salentini. Va poi sottolineato che più si scende verso il sud estremo della nostra penisola, più il costo della vita scende!
Percorrendo strade secondarie, più strette e poco trafficate, si punta direttamente a Lecce, l'ultima tappa del viaggio. La città accoglie in un tripudio di ocra, bianco e giallo tenue: i colori della "pietra leccese" utilizzata per edificare la maggior parte dei palazzi. L'itinerario in moto si conclude, perché dopo un rapido giro la nostra due ruote va parcheggiata in uno dei numerosi garage custoditi, per dedicarsi alla scoperta del centro storico. Le vie si snodano in un intricato labirinto che ruota attorno a piazza Sant'Oronzo, dedicata al santo patrono della città, dove fa bella mostra la cavea dell'anfiteatro romano. Qui si possono incontrare molti motociclisti, che fanno parte della vivace comunità a due ruote leccese, che si ritrova al chioschetto della piazza per l'aperitivo.
Poco distante sorge una delle piazze barocche più affascinanti: piazza del Duomo.
Da gustare verso sera, quando la luce del crepuscolo riscalda le decorazioni fini ed elaborate delle facciate. Merita una visita anche il Palazzo del Seminario, che conserva al suo interno un pozzo dello stesso periodo. Si può camminare a oltranza nel cuore ridondante di questa città, che dista solo dodici chilometri dal mare. E perdersi nei cortili in stile arabo, nascosti da facciate e portoni massicci.
La tabella dei chilometraggi
Località Istruzioni km
Ostuni Lasciare il centro storico imboccando la SP22, poi svoltare a sinistra sulla SP28 0
San Michele salentino Svoltare a sinistra sulla SP3Bis 11
San Michele salentino Svoltare a destra sulla SP48 12
San michele salentino Proseguire diritto sulla SP48 14
Masseria San giacomo Svoltare destra, proseguendo sulla SP48 16
Francavilla fontana Riprendere la SP28 23
Francavilla fontana Imboccare la SP54, che diventa la SP96 subito fuori dal confine tra Brindisi e Taranto 24
Manduria Svoltare a sinistra sulla SS174 40
Avetrana Svoltare a sinistra sulla SP144, che diventa SP107 dopo il confine con Lecce 50
Salice Salentino Svoltare a sinistra, sulla SP17 71
Salice Salentino Svoltare a destra, sulla SS7ter 73
Campi Salentino Proseguire diritto 78
Masseria Panareo Svoltare a destra sulla SP357 85
Lecce fine itinerario 92
Ostuni
La costa di Ostuni, un lungo tratto di dune coperte di macchia mediterranea, calette e scogli. Da vedere Pilone, una riserva naturale dove i ginepri secolari sono dominati dalla Torre di San Leonardo, una costruzione aragonese per l'avvistamento. Da non perdere anche Villanova, un porticciolo di pescatori, su cui sorge una torre-castello del XVI secolo.

La Festa di Sant'Oronzo.
Il 26 agosto nella città-presepe si svolge la festa del santo patrono con processione, musica, fuochi d'artificio e una spettacolare cavalcata. Infatti la statua in argento del santo viene trasportata lungo le strade cittadine fino al santuario a lui dedicato e viene scortata da una ventina di uomini a cavallo, riccamente bardati. Il tutto al suono di flauto, tamburi e grancassa. Lo spettacolo è assolutamente da non perdere per la ridondanza di colori, costumi e di manifestazioni a questa collegate.

Avetrana
Un'altra deviazione al mare, che dista pochi chilometri: la costa sul mar Ionio è densa calette sabbiose. Qui c'è un tratto di costa denominato "Marina dei Corsari" dove un tempo sbarcavano i temibili pirati. Questo ha fatto sì che venissero costruite moltissime torri di avvistamento, che punteggiano le spiagge, oltre a masserie fortificate anche nell'interno. Una di queste è la Masseria Zanzara, che offre anche ospitalità. Anche i fondali di questo tratto sono ricchi di meraviglie: perfetto per gli appassionati sub e gli amanti di speleologi, che possono visitare la grotta di S.Isidoro.

Lecce
Una visita alla vicina Abbazia Maria delle Cerrate, una costruzione romanica del XII secolo, che conserva al suo interno preziosi affreschi e all'esterno un loggiato del XIII secolo. Il complesso sorge in campagna, appena fuori dalla città. Accanto è visitabile anche il museo.
Ostuni
Osteria Piazzetta Cattedrale
Via Arcidiacono Trinchera 7
Tel. 0831/335026 – 339/7651080

Taverna della Gelosia (cucina medievale)
Via Andriola 26
Tel. 0831/334736
www.latavernadellagelosia.it

San Michele Salentino
Macelleria "Al vitello d'oro" (fornello pronto)
Via Tagliaferro 59
Tel. 0831/964132

Francavilla Fontana
Ristorante Al Piccolo Mondo
Via San Francesco 98
Tel. 0831/853618
www.ristorantealpiccolomondo.com

Manduria
Ristorante Lanternella
Via Corte Paradiso
Tel. 099/9711354

Salice Salentino
Villa Donna Lisa (cucina tipica)
Via Marangi 21
0832/732222

Lecce
Trattoria "Dalle Ziette" (cucina casereccia)
Via Colonnello Costadura 19
Tel. 0832/245178

Alle due Corti
Corte dei Giugni-Arco di Prato
Tel. 0832/242223
www.alleduecorti.it

Dove dormire

Ostuni
Hotel La Terra, quattro stelle
Via G. Petrarolo 20
Tel. 0831/336651
www.laterrahotel.it

Manduria
Casalbergo Sanpaolo
Via Pacelli 37
Lecce
Hotel Risorgimento
Via Augusto Imperatore 19
Tel. 0832/242125

Patria Palace
Piazzetta Riccardi 13
Tel. 0832/245111
www.patriapalacelecce.it

Ostuni
Lungo le vie del centro si possono incontrare botteghe artigiane che realizzano e vendono le famose ceramiche dipinte a mano. Alcune sono solo rivendite delle aziende di Grottaglie, il centro della ceramica locale. Si possono trovare interi servizi con i motivi floreali e decorativi che hanno reso questi prodotti famosi e ricercati. Accanto alle produzioni classiche si trovano acquasantiere, bambole, presepi e i curiosi fischietti antropomorfi o a forma di animali.

Manduria
Un giro per aziende agricole è d'obbligo: molte hanno allestito veri e propri showroom dove gustare e scegliere i prodotti tipici. A Manduria si produce il prelibato vino Primitivo, corposo ed intenso, va bevuto solo se dopo non si deve salire in sella, perché ha una gradazione alcolica. Inoltre viene spremuto un'olio profumato, dalle olive dei secolari ulivi che punteggiano la campagna salentina.
Ha un bel negozio l'azienda agricola Cantore, in viale Piceno 12. www.cantoredicastelforte.it

Lecce
Un giro tra le botteghe artigiane di cartapesta, dove i matri cartapestai sono felici di mostrare com realizzano le loro opere. Se ne trovano sparse ovunque, lungo il corso principale e nei piccoli carruggi laterali. Famosa quella di Claudio Riso, in via Vittorio Emanuele 27.
Sempre in zona vale una visita un negozio di prelibatezze locali, dove acquistare orecchiette artigianali, i tarallini, la ricotta forte del Salento, la mozzarella di bufala e la cotognata leccese. Ma il simpatico proprietario coinvolge in così tanti assaggi che alla fine si acquistano anche tutte le altre specialità. La bottega si chiama Valentina e si trova in via Petronelli 3.
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