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Toscana

Argentario slow

di Tiziana Crimella, foto di Roberto Mele il 04/02/2010 in Toscana

Un giro di 85 chilometri in una meta turistica d'elite: compiuto fuori stagione, consente di cogliere la vera anima del Monte, della sua costa frastagliata e della lunga spiaggia di Feniglia

Argentario slow
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Se non si è distratti dal rincorrere con lo sguardo la passeggiata o l'aperitivo di qualche personaggio famoso – sembrano darsi appuntamento tutti lì, in estate! – allora si può guardare davvero dentro ai luoghi.
Svuotato dai sandali infradito e dai grandi occhiali griffati, occupato da un inconsueto silenzio rotto solo dal fischio dei gabbiani e dalle voci dei pescatori, il promontorio dell'Argentario è più "disponibile".
In tutti i sensi: fuori stagione, per esempio, si riescono a percorrere molti tratti di strada che in estate risultano off limits.
Scorrendo in prossimità dei centri di Orbetello, Porto Ercole e Porto Santo Stefano, nel campo visivo entrano catenelle a riposo, segnali di divieto temporaneamente tolleranti sul transito dei veicoli, sbarre alzate su accessi interdetti nei periodi più gettonati.
Il Tombolo della Giannella, insieme all'istmo su cui sorge Orbetello e al Tombolo di Feniglia, sono ciò che resta dell'antica terraferma che congiungeva il Monte Argentario all'area etrusca tra Albinia e la città di Cosa.
Oggi queste tre sottili strisce di terra racchiudono la Laguna di Orbetello e una delle più interessanti riserve naturali d'Italia.
Il Tombolo della Giannella è anche la prima porta d'ingresso per chi giunge da Nord: dieci chilometri di verdissima macchia mediterranea, rifiniti da una lunga striscia di sabbia bianca, che immettono verso Porto Santo Stefano, il centro più "città" dell'Argentario.
Vivace anche in pieno inverno: l'attività freme attorno al porticciolo di pesca e al porto turistico, dove gli appassionati di barca possono davvero lustrarsi gli occhi.
Allora può capitare, mentre si attende il pesce sul bancone fronte mare, di imbattersi in un personaggio simbolo di questa piccola comunità: Elio Loffredo.
È il pittore che per decenni ha dipinto gli stendardi del Palio del Mare; dalla prossima stagione il testimone passa a un altro pittore, un vagabondo, come dicono qui, perché in giro, a differenza di Elio, non lo si vede mai: se ne va altrove.
A Porto Santo Stefano merita una sosta la Fortezza Spagnola, un edificio militare del XVI secolo ora sede del caratteristico Museo dei Maestri d'Ascia e della mostra Memorie Sommerse, che comprende reperti rinvenuti dai fondali dei dintorni.
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La costa frastagliata verso Cala Piccola
La Panoramica di Porto Santo Stefano porta fino a Cala Piccola, su un mare che, nella versione invernale, si mostra completamente sgombro da boe e gommoni degli amanti delle immersioni.
Poi prosegue in un anello che rientra a Porto attraverso la zona interna dei cantieri navali.
Mantenendosi invece sulla strada che corre affacciata sul mare, si giunge, in meno di una decina di chilometri, a La Ciana: è il punto di partenza della bella passeggiata a piedi che conduce, in sei chilometri, alle Antiche Sorgenti.
Proprio a La Ciana inizia il tratto di strada sterrata privata, percorribile solo in inverno e solo con uno scooter, con un'agile moto stradale o una enduro.
Va percorsa adagio, per non spezzare un'armonia ambientale incredibilmente perfetta e, comunque, con molta attenzione.
Il fondo, infatti, presenta parecchie pietre sporgenti e alcuni massi caduti. È però molto compatto, anche dopo una intera notte di pioggia: la strada segnalata nel road book include questo passaggio, lungo quattro chilometri e davvero imperdibile, se appena si è nelle condizioni di poterlo affrontare.
Tuttavia vale comunque la pena di arrivare sino alla fine dell'asfalto per non perdersi la bellezza di questo ambiente disabitato e poi tornare verso Porto Santo Stefano lungo la via dei cantieri navali.
La Panoramica di Porto Ercole, che abbraccia la baia con la Spiaggia dell'Acqua Dolce e la Spiaggia Lunga, si attacca proprio sopra il Forte Stella, recentemente restaurato e sede di mostre ed eventi culturali.
Insieme alla Rocca e al Forte Filippo, costituisce la testimonianza della presenza spagnola sul promontorio.
La vista si allunga fino alla bellissima spiaggia di Feniglia, sull'omonimo Tombolo, percorso da un'unica strada privata immersa nella pineta e che delimita la Riserva Naturale della Duna di Feniglia: si tratta di una zona protetta, gestita dalla Forestale, cui si accede solo a piedi o in bicicletta, abitata da una consistente popolazione di daini.
Per avere una visione globale della Laguna e gettare uno sguardo lungo la costa, bisogna salire al Telegrafo; la strada, che si attacca a metà percorso sulla Laguna di Ponente, è in ottime condizioni fino al Convento dei Passionisti, poi il fondo si fa pessimo, pieno di buche, per un paio di chilometri. Una volta in cima non è consentito il transito (è zona militare), ma in inverno non ci sono barriere che impediscono di proseguire, basta rispettare il divieto di scattare foto.
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Le mura all'ingresso dei resti di Cosa
Il rientro sulla terraferma può avvenire lungo la diga che divide in due la Laguna e attraverso il centro di Orbetello, un pugno di case colorate, racchiuso entro le mura ciclopiche, di origine etrusca.
A ridosso del mare, prima ancora di penetrare nel nucleo di case ben celate nella macchia di Ansedonia, si incontrano i resti di Cosa, città di epoca romana, base strategica di controllo dei traffici marini e terrestri. Nella città era presente il Tempio di Giove, andato completamente distrutto, ma di cui furono rinvenuti parecchi ornamenti in terracotta, finiti nel Museo presente all'interno dell'area archeologica. Sono invece ben visibili i resti del foro romano e gran parte delle mura di Cosa, ben conservate.
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Una bottega di prodotti tipici
Le botteghe
Svuotati dalla folla estiva, i bei negozi sono un invito allo shopping in tutta tranquillità.
Segnaliamo alcuni indirizzi.

A Orbetello:
Cooperativa di Pesca Lagunare: vi arrivano le barche la mattina e il pesce va direttamente sul banco del negozio; sempre affollatissimo, al punto che i clienti vengono serviti secondo il numero di arrivo. Via Leopardi 9, tel. 0564.860288.

Antichità Crociani: due botteghe, una più piccola con parecchio vasellame e un'altra con grandi elementi d'arredo d'epoca, riambientati e corredati di tutti i complementi (pentole antiche, lampade, tessuti e molto altro). L'effetto è che pare quasi un set cinematografico…. (Via Roma 40 e Via San Martino 1, tel. 338.6126025).

A&M: tanti oggetti grandi e piccoli di artigianato in legno dipinto, in tessuto naturale, in carta; sembra la classica bottega delle cose inutili, ma una volta dentro ci si perde tra i mille articoli in mostra dal pavimento al soffitto e, sicuro, si esce proprio con "quella cosa che cercavo da un sacco di tempo". In Corso Italia 37.

A Porto Ercole:
La botte d'oro, Via Italia 27, tel. 0564.835170. Vicino all'Ufficio Informazioni Turistiche, un tripudio di bottiglie di vini Doc maremmani, di patè per i crostini toscani, di salumi sottovuoto, di vini sfusi, di mieli e molto biologico.

A Porto Santo Stefano
Fattoria La Posada, Località Terrarossa, tel. 0564.814379, 328.8052742. Si trova alla rotonda provenendo da Orbetello. Un tripudio di prosciutti e salumi tipici appesi, marmellate, conserve per crostini toscani, formaggi e carne di bufala, olio e un sacco di altri prodotti rigorosamente provenienti dalla Maremma.
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La sala da pranzo de La Posada a Orbetello
L'offerta di strutture ricettive è elevatissima e di ottimo/eccellente livello. Molti alberghi, però, sono chiusi in tutto l'arco della stagione più fredda (cioè tra ottobre e Pasqua). Avendo suggerito, in questa sede, l'itinerario proprio nel periodo invernale, citiamo solo le strutture sempre aperte.

Orbetello (GR)
Trattoria La Posada, Località Terrarossa, tel. 0564.814379, 328.8052742. Il ristorante è annesso alla bottega. Propone, pertanto, solo piatti con ingredienti propri, tra cui un abbondante e completo menù degustazione che consente, a 28 euro, di gustare la grigliata di carne, i formaggi e i vini.

Ristorante La Strega, Località Tagliata, tel. 0564.881233. Si trova ad Ansedonia, proprio accanto alla Tagliata Etrusca, sulla spiaggia. Ottimi piatti di pesce, in veranda sul mare riscaldata da un enorme camino.

Porto Ercole (GR)
Camping Feniglia, Località Feniglia, tel. 0564.831090; www.campingfeniglia.it.
Anche nei mesi invernali, ha un aspetto curatissimo e non l'aria del villaggio in disarmo! I bungalow sono perfettamente attrezzati e ordinati, dotati di riscaldamento e godono di un buon spazio esterno; le zone per la sosta dei camper sono pianeggianti e ben ombreggiate. Attacchi luce ovunque e barbecue disponibili; ottimi i servizi comuni, dalla lavanderia alla sala di pronto soccorso. In inverno è chiuso il market, ma è aperto il ristorante pizzeria con forno a legna. Si va a piedi alla lunghissima spiaggia di Feniglia. Noi siamo stati lì: all'arrivo ci ha fatto strada un daino; gli scoiattoli, invece, ci hanno dato la sveglia la mattina!
Km. Località Istruzioni
0,0 Albinia All'uscita dall'Aurelia, seguire le indicazioni per Porto Santo Stefano: si percorre il Tombolo di Giannella
13,7 Porto Santo Stefano Proseguire dritti per effettuare il giro del Monte Argentario; a Cala Piccola, salire a sinistra verso l'interno e, in cima, scendere a destra verso Porto Ercole, in direzione opposta a Porto Santo Stefano
41,3 Porto Ercole Continuare in direzione Porto Santo Stefano: 2 km circa dopo il bivio a destra per Orbetello (ignorare), si prende l'unica strada a sinistra che sale al Convento dei Passionisti e al Telegrafo
56,3 Telegrafo Tornare indietro fino alla strada costiera e, all'innesto, svoltare a destra per Orbetello, quindi proseguire fino a Orbetello Scalo
77,1 Orbetello Scalo Imboccare l'Aurelia in direzione Roma e percorrerla fino alla prima uscita per Ansedonia
44,1 SP 167 Seguire a sinistra per Capanne di Marcarolo, Praglia
83,4 Ansedonia Fine dell'itinerario
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Il Kymco Agility sale sul camper
È inverno e il viaggio in camper consente di andare lontano senza paura di affrontare condizioni atmosferiche estreme e senza la schiavitù delle poche ore di sole.
Caricare la moto o lo scooter sul camper è un'operazione che va compiuta senza sottovalutare alcuni aspetti, per non mettere a rischio la stabilità.

Ecco le cose di cui tenere conto:
prima di caricare la moto, rilevarne l'altezza nel punto più alto (cupolino, specchietti, bauletto), senza sollevarla sul cavalletto.

Verificare, quindi, l'altezza del portello di accesso al garage, tenendo conto che l'inclinazione della rampa di salita farà aumentare l'altezza della moto di qualche centimetro; se necessario, ripiegare gli specchietti verso il basso, abbassare il cupolino (quando possibile), smontare il bauletto posteriore.

Se fosse necessario sterzare il manubrio perché più largo dell'accesso al garage, verificare che la ruota posteriore si mantenga in centro alla rampa.

Posizionare la moto nel punto più vicino alla parete interna del camper, senza parcheggiarla né sul cavalletto centrale, né sul laterale.

Tirare, con un grosso elastico o con una fascetta, la leva del freno

Assicurarsi che, in caso di sobbalzi e eccessiva vibrazione del motore, nessuna parte della carena o della scocca inferiore sfreghi sulle pareti o sull'eventuale spigolo interno del garage, né su altri oggetti che vengano successivamente caricati.

Fissare con le cinghie la moto ai ganci appositi, facendo in modo che mantenga una posizione perfettamente perpendicolare al pavimento e il manubrio dritto.

tirare gradualmente prima entrambe le cinghie posteriori, poi quelle anteriori spingendo sul manubrio in modo da far affondare la forcella, fino a quando la moto sia perfettamente fissa
Per precauzione, coprire la moto o altri oggetti presenti nel garage con un telo spesso o una coperta, per evitare graffi o piccole botte in caso di spostamento del carico. È bene fermarsi e verificare la tenuta delle cinghie dopo un primo tratto di strada

Non viaggiare mai con la moto appoggiata alla parete o al carico o rovesciata su un fianco; mai senza averla adeguatamente fissata.

Non lasciare oggetti sotto la sella o nel bauletto: non sono accessibili quando la moto è sul camper.
Durante il viaggio non appoggiare carichi sulla sella o su altre parti della moto.

Camper a noleggio ovunque in Italia: Blu Rent, www.blurent.com, con assistenza gratuita in tutta Europa.
Kit stoviglie e biancheria a richiesta.
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Il ruote alte Kymco si mostra a suo agio anche nel fuoristrada leggero
Il Kymko Agility 150 R16, estremamente pratico e leggero per il trasporto su camper, ha soddisfatto egregiamente la voglia di spostarsi in un raggio breve, senza preoccupazioni sul tipo di strada da affrontare.
Il buon lavoro di forcella e ammortizzatori, soprattutto a pieno carico, ha garantito un comfort inaspettato, per la capacità di assorbire le peggiori asperità del terreno.
Buona pure la posizione in sella, ampia e comoda, anche se i piloti più alti possono interferire col ginocchio nella chiave d'accensione. Il motore con 10,6 cv di potenza, soprattutto nella guida in due non può certo fare miracoli, ma è pronto a salire di giri e sfodera una buona coppia.
Sulle strade più veloci, in due con un minimo di bagaglio si viaggia agevolmente a 80 km/h senza stressare la meccanica. Potenti e modulabili i due freni a disco.
Sobrio nei consumi, costringe però a frequenti soste dal benzinaio, a causa del serbatoio troppo piccolo: solo 6 litri, come nella versione 50 cc.
Questo Kymko low cost, in conclusione, è costruito bene e vanta un'estetica gradevole.
Alla buona capacità di carico sotto la sella, dove può trovare posto un casco jet, si aggiunge il bauletto ampio e capiente, con forma ergonomica verso la schiena del passeggero.
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