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I viaggi dei lettori

Svalvolati in Sardegna

di Stefano Doneda il 16/06/2011 in I viaggi dei lettori

Un week end "lungo" all'inizio del mese di maggio, quattro amici, un'isola delle meraviglie e tanta voglia di curve. Sono gli ingredienti di questo viaggio "fuori stagione" alla scoperta della perla del Mediterraneo

Svalvolati in Sardegna
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Bergamo. È il 24 dicembre 2010 e la voglia di moto riemerge nonostante il clima da sci nordico. Bisogna reagire: su internet prenotiamo il traghetto per la Sardegna, partenza da Livorno giovedì 5 maggio e rientro a Genova il 9 maggio.
Siamo quattro amici con quattro moto completamente diverse (Kawasaki Ninja 900, BMW F800 GS, Yamaha Fazer 1000 e Honda XL700 V Transalp) ma in comune una passione per le due ruote che non si esaurisce mai.

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Dopo i necessari preparativi, il 5 maggio alle 16 si parte per Livorno, viaggiando tranquilli in autostrada in direzione del traghetto che alle 22 salperà verso Olbia.
Dopo una notte di navigazione tranquilla, passata in cabina a rivedere gli ultimi particolari del viaggio, si sbarca e subito ci si mette in marcia puntando verso Abbasanta e il Country Hotel Mandra Edera, che si rivelerà uno splendido campo base per le due notti passate sull'isola.
Percorriamo le strade meno battute e più divertenti passando per Telti, Monti, puntando a sud verso Ala dei Sardi e Budusò.
Raggiungiamo Fonni e ci fermiamo per il primo pranzo in terra sarda a Sorgono, presso un grazioso e accogliente ristorante (La Rusticana, Via IV Novembre, 10) consigliato da un gruppo di ragazze del paese.
Nel pomeriggio si riparte per Ortueri, si raggiunge il lago Omodeo, ci fermiamo il tempo di una foto e poi via verso Ghilarza e infine Abbasanta.
L'hotel Mandra Edera è un luogo incantevole, dotato di piscina (acqua fredda data la stagione), maneggio e di un lussureggiante parco alberato; è costituito da varie costruzioni di pietra lavica e intonaco con ingresso, bagno e camera arredati in stile confortevolmente campagnolo.
Per cena si decide di andare a Santu Lussurgiu, dove ristorante il "Sas Benas" (Via San Giovanni 1, è anche un albergo diffuso consigliato da Slow Food) ci ha piacevolmente "colpito" alla gola, tanto che anche la sera successiva ci siamo presentati per cena.
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Tharros
La mattina successiva, dopo una colazione consumata nel parco in compagnia dei cavalli del maneggio, ci apprestiamo ad allestire le moto per la giornata contemporaneamente a un gruppo di fantini che approntano le loro cavalcature.
Accanto a noi ad un gruppo mountain biker in preparazione per una escursione cicloturistica: un mondo in movimento!
La meta della nostra mattinata è Tharros, antiche rovine romane su un promontorio della penisola del Sinis raggiunta dopo un breve tratto di superstrada e costeggiando il bellissimo stagno di Cabras.
Tharros è un luogo è ricco di storia e di natura, la vista e i colori della Sardegna in maggio e il mare incredibilmente vivido ci fanno dimenticare per un po' le nostre moto e passeggiamo per oltre un'ora fotografando tutte quelle meraviglie.
Ripartiamo, dopo un breve spuntino presso il ristorantino locale, alla scoperta delle più belle spiagge della costa a nord di Oristano: visitiamo Is Aruttas, Mari Ermi per raggiungere infine Is Arenas da cui si scorge anche S'Archittu con il famoso arco naturale sul mare.
Le spiagge non frequentate dal turismo estivo sono ancora più affascinanti e il mare invitante, tanto che ci concediamo un bagno in un'acqua limpida e fredda come un laghetto alpino.
Nel tardo pomeriggio rientriamo ad Abbasanta, ma prima di raggiungere l'albergo ci fermiamo a visitare il Nuraghe Losa, il secondo della Sardegna secondo le guide: solo visitando l'interno di tali edifici ci si rende conto realmente della maestosità e della loro particolarità costruttiva.
La serata si conclude come detto ancora al ristorante Sas Benas, dove ancora apprezziamo antipasti, primi e carne di bue rosso alla griglia, con contorni di stagione e concludendo con dolci e mirto a volontà.
Svalvolati in Sardegna
Veduta di Bosa
Il terzo giorno sull'isola, dopo aver raccolto tutti i nostri bagagli, ci spingiamo a nord per visitare Bosa e il suo castello di cui vale solo la vista della città dall'alto e lo sfondo con la costa e Bosa Marittima.
Ci concediamo un caffè e poi ripartiamo verso la strada costiera panoramica che da Bosa sale ad Alghero, una delle più belle della Sardegna.
Purtroppo una minaccia di temporale, poi rivelatasi solo tale (unico neo nel bel tempo di tutti i giorni del viaggio) ci ha costretto a percorre il tratto sino ad Alghero in fretta e furia, consentendoci di cogliere solo di sfuggita la magnificenza del paesaggio.
In città, dopo un anonimo pranzo presso una tavola calda, ci concediamo una passeggiata nel centro e lungo le mura sul mare.
Il paesaggio con lo sfondo di Capo Caccia (per ragioni di tempo non siamo riusciti a visitarlo) ci lascia senza parole.
Si decide di raggiungere la spiaggia della Bombarda per un'ultima pausa prima di affrontare il tragitto Alghero - Olbia per raggiungere l'imbarco del traghetto che alle 21 è dato in partenza per Genova.
La notte trascorre senza intoppi e al mattino, visto che nessuno aveva impegni urgenti in agenda, decidiamo di proseguire verso il viaggio attraverso la Valtrebbia, che ci regala un ultimo scorcio di paesaggi da favola.
Affrontiamo anche il passo Penice e pranziamo come pascià al ristorante Marinella, dove siamo gli unici clienti e veniamo imbottiti di ogni bontà (località Prendomino a Ponte Nizza – PV). Infine puntiamo verso Bergamo via autostrada, dove giungiamo al tramonto.
Durante il viaggio abbiamo percorso circa 1500 km e mai un problema tecnico si è presentato né per le moto né per altro.
Le strade sarde di ogni tipo che abbiamo percorso in maggio non conoscono il concetto di traffico e sono molto appaganti per le moto per la varietà di curve e di saliscendi e per lo stato di manutenzione eccellente.
Un pensiero albergava nelle nostre menti al momento del commiato: partire presto per una nuova avventura!
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