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I viaggi dei lettori

Il giro delle sei Nazioni

di Carlo Sadar e Daniela Milani il 23/06/2011 in I viaggi dei lettori

I nostri lettori sono partiti dalla Brianza per quattro giorni intensi, principalmente attraverso la Svizzera ma senza farsi mancare brevi puntate in Germania, Liechtenstein, Austria e Francia

Il giro delle sei Nazioni
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E' tutto pronto. Finalmente il ponte del 2 giugno, tanto agognato da settimane, è arrivato e fervono gli ultimi preparativi dopo giorni di studi di cartine, siti internet, itinerari e passi da sogno da affrontare.

Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo: redazione@motonline.com
Il viaggio sta per iniziare ed è stato affettuosamente denominato "Il giro delle sei Nazioni" in quanto il percorso, studiato a tavolino, ma suscettibile di cambiamenti dettati dall'istinto del momento come da pluriennale tradizione, si snoda tra le strade ed i passi dell'Italia, della Svizzera con un passaggio fugace in Liechtenstein, Austria, Germania e Francia.
Protagonisti dell'avventura Carlo, in qualità di pilota, Dani, in qualità di passeggera, fotografa ufficiale e navigatore, e l'immancabile Daffy, la nostra amatissima Yamaha FZ1 Fazer GT, fedele compagna di tante avventure.
Il bagaglio è composto da noi due, uno zainetto per i beni di prima necessità sulle spalle del pilota e uno zaino modello scalata dell'Everest per la passeggera, sconcertata dal fatto che le bellissime borse da moto amorevolmente stipate nell'armadio siano in realtà un residuato bellico specifico per la moto precedente e quindi assolutamente inutilizzabili.
Il giro delle sei Nazioni
Il confine con il Liechtenstein

Pronti, partenza…via!!! Nonostante le pessime previsioni (che ci hanno suggerito di insacchettare tutto il vestiario nemmeno facessimo parte della scientifica) e le raccomandazioni di genitori, parenti e amici, che ci hanno preso per pazzi, ci avviamo spediti verso nord sulla Statale 36 fino a Chiavenna per poi affrontare il Passo del Maloja, valico svizzero molto divertente dal punto di vista della guida nonché dei paesaggi.
Da lì percorriamo la bellissima strada che porta a Saint Moritz, ignorando volutamente i cartelli che indicano Chur, normale percorso per chi va nella nostra direzione.
Percorriamo invece una strada alternativa, sicuramente più lunga ma decisamente più panoramica e interessante per chi guida e per chi, dallo strapuntino posteriore, ha deciso di scattare foto a raffica.
Arrivati a Zernez svoltiamo verso nord in direzione Davos facendo una breve sosta in compagnia di numerosi motociclisti sul Flüelapass a quota 2.383 metri.
Fino a questo momento, complice anche l'orario di partenza antelucano, il tempo è grigio e fresco.
Una volta iniziata la discesa, invece, il tempo si apre magicamente regalandoci scorci del paesaggio montano svizzero davvero indimenticabili, con colori ricchi e vivaci come solo nelle migliori cartoline è possibile trovare.
La strada si snoda allegra tra tornanti e curve in una danza che permette di guidare in relax, grazie anche alla perfezione delle strade svizzere, ma con infinita goduria di pilota e passeggero.
Qualche tornante dal raggio perfetto e dal panorama mozzafiato e in un baleno siamo a Davos. Continuiamo verso Landquart, contenti di essere immersi in un paesaggio stupendo.
Piccola sosta per, nell'ordine, far riposare il lato B del pilota, la schiena della passeggera che deve ancora fare amicizia con lo zaino e per dare da bere alla moto.
Rinfrancati nel corpo e nello spirito e dopo aver gonfiato le tasche del benzinaio, riprendiamo la bellissima strada evitando la vicina autostrada come la peste: abbiamo deciso, infatti, di non acquistare la "vignetta" e di percorrere solo strade libere, in perfetto biker-style.
In pochi minuti si entra in Liechtenstein, prima attraverso una porta in pietra e poi superando la pietra miliare e il pittoresco cartello che annuncia l'ingresso ufficiale nello staterello.
La strada ci porta ad attraversare la capitale Vaduz e ci guida verso l'Austria, e più precisamente a Feldkirch, dove decidiamo di fare la pausa pranzo con degli ottimi rosti al bacon e una rinfrescante birretta, che saranno fedeli compagni di viaggio per i prossimi quattro giorni (trattandosi di pietanze tipiche e servite praticamente da tutti i locali svizzeri).
Ancora qualche chilometro e la tettoia di una dogana ci fa capire che siamo entrati in Germania, e precisamente a Bergenz.
Costeggiamo il lago di Costanza (Bodensee) fino alla nostra meta (Lindau) dove troviamo un simpatico albergo abbastanza vicino al centro storico, ma non senza difficoltà.
Scopriamo infatti in loco che il 2 di giugno non è festa nazionale solo in Italia ma anche in Germania.

Giretto fotografico e culturale nel bellissimo paese di Lindau, il cui centro situato su un'isola, cena tipicamente germanica con salsicce alla griglia, patate e birrozzo (che costa meno dell'acqua) e via a dormire dopo il primo assaggio di viaggio.

Il giro delle sei Nazioni
Basilea
Colazione alla tedesca di buon'ora e, caricati gli zaini in spalla, si parte per una tappa trasversale da est a ovest, in direzione Basilea.
Abbiamo deciso di ritornare per un breve tratto sui nostri passi rientrando in Austria per pochi metri e costeggiando il lago per poi abbandonare la strada in direzione di San Gallo, pittoresco paese caratterizzato da bellissime case dall'architettura tipica, negozi dalle fantasiose insegne e un centro davvero caratteristico.
Già dai primi passi la proverbiale organizzazione svizzera si fa vedere: centro assolutamente interdetto ai mezzi a motore ma parcheggi per moto, motorini e macchine che permettono di godersi la città in piena tranquillità anche per gente di passaggio come noi.
Riprendiamo la moto in direzione Costanza, riavvicinandoci al lago ma evitando la città a causa dell'intenso traffico dovuto a qualche manifestazione di cui non capiamo perfettamente l'origine. Da quel momento in poi percorriamo il lungolago fino a Sciaffusa, patria svizzera ed internazionale della Musica in cui, oltre alla visita al bellissimo centro storico, decidiamo di ritemprarci con un bretzel appena sfornato.
Placati i morsi della fame e ormai calati perfettamente nella parte dei viaggiatori, percorriamo la strada 13 (o 34 a seconda della denominazione svizzera o tedesca) a cavallo del confine tra Svizzera e Germania che ci porta abbastanza tranquillamente fino a Basilea.
Il primo impatto con la città non è dei migliori, complice probabilmente un po' di stanchezza e l'infelice entrata dalla zona industriale, per poi essere proiettati direttamente nel centro città (la parte moderna) il venerdì pomeriggio all'ora di punta.
Decidiamo quindi di allontanarci leggermente e di soggiornare in un albergo a Grenzach (in Germania), a 10 Km di distanza, di cui decidiamo anche di sperimentare l'ottima cucina pubblicizzata dal padrone di casa.
Giro culturale nelle bellissime stradine locali e ritorno in albergo per il meritato riposo.
E qui un piccolo fuoriprogramma: Basilea è un polo economico molto importante e unisce un centro storico caratteristico a una città moderna e all'avanguardia.
Il che si traduce in numerose vie di fuga caratterizzate prevalentemente da autostrade che, comodissime per chi ci abita, risultano poco fruibili per chi, come noi, ha mantenuto la romantica convinzione che la "vignetta" non serve.
Il risultato è stato un divagare senza meta nella speranza di azzeccare la strada del ritorno: questo però ci ha permesso di mettere nel carniere, involontariamente, anche il sesto stato, la Francia, che era stato cancellato dalla tabella di marcia per motivi di tempo.
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Interlaken
Sveglia di primo mattino, colazione dei campioni a base di salumi e formaggi e imbocchiamo la strada in senso contrario all'andata fino a Bad Sackingen.
Svoltiamo più o meno verso sud in direzione di Aarau su una strada scorrevole e immersa tra il fiume e il verde in cui si incontrano spesso e volentieri i precisissimi e onnipresenti treni svizzeri (rossi, silenziosi e lucidi da sembrare appena usciti dalla fabbrica).
Saranno un fido compagno di viaggio in quanto gli elvetici hanno una pluriennale e internazionale tradizione ferroviaria avendo costruito ferrovie nei posti più impensabili.
Il nostro itinerario continua in direzione Lucerna, nel centro della Svizzera, passando per Sursee. Arrivati a Lucerna, parcheggiata Daffy in uno dei numerosi parcheggi per le moto nelle vicinanze del centro, apprezziamo il bellissimo e spettacolare ponte di legno risalente al 1300, contornato da coloratissimi addobbi floreali, che ci porta verso il Lowendenkmal, o Monumento del Leone, toccante ed emozionante intaglio nella roccia viva in commemorazione delle centinaia di Guardie Svizzere massacrate nel 1792 durante l'assalto della folla, durante la Rivoluzione Francese, al Palazzo delle Tuileries a Parigi.
Veloce pranzo apprezzando il servizio Wifi gratuito messo a disposizione dei turisti (basta inserire il proprio numero di telefono e in poco più di una secondo il codice di accesso arriva via SMS) e decidiamo, cartina alla mano, di abbandonare la comoda strada statale per addentrarci in una strada panoramica secondaria davvero emozionante in direzione di Thun, cittadina dal bellissimo castello che per motivi di tempo abbiamo solo attraversato.
All'orizzonte si iniziano ad intravedere le mitiche montagne dello Jungfrau e dell'Eiger, due dei tre "quattromila", destinazione della nostra tappa.
Come da tabella di marcia arriviamo nel primo pomeriggio a Interlaken, che come dice il nome stesso è situato tra due pittoreschi laghi.
Decidiamo di abbandonare il nostro zaino (magicamente trasferitosi sulle spalle del pilota, lasciando al passeggero lo zaino di servizio) e il bagaglio superfluo in un bellissimo alberghetto con vista sui monti, e percorriamo la strada che ci porta in prossimità dello Jungfrau o, alternativamente, al cospetto dell'Eiger.
Noi abbiamo deciso di percorrerle entrambe, trattandosi di pochi chilometri, per poterci sbizzarrire nella fotografia di paesaggi che dire mozzafiato è davvero riduttivo, caratterizzati da colori e scorci di rara bellezza.
Giro culturale per stimolare l'appetito, apprezzando l'orologio floreale del Casinò (ispiratore dell'orologio di Gardaland) e il panorama occupato dalle maestose cime, e saporita cenetta per poi cadere in un meritato sonno ristoratore.
Il giro delle sei Nazioni
Sul Grimselpass
Come da copione, sveglia di buonora e sostanziosa colazione, complici anche le minacciose nuvole all'orizzonte.
Nonostante le pessime previsioni, fino a questo momento Giove Pluvio è stato in ferie e ci ha permesso di viaggiare senza nemmeno una goccia.
Percorriamo la strada a nord del lago di Brienz per poi affrontare la parte più spettacolare dal punto di vista fotografico, ambientale e, ovviamente, motociclistico: il Grimselpass, il Furkapass e il Passo del San Gottardo con discesa lungo la mitica Tremola, la storica strada in porfido che costeggia la più moderna statale.
L'asfalto è perfetto, senza nemmeno una buca, e con tornanti dal paesaggio mozzafiato da affrontare in tutta serenità grazie alle capacità di realizzazione degli ingegneri elvetici.
Il trenino delle Alpi ci fa compagnia praticamente ovunque, anche in posti impensabili.
Arrivati al primo dei tre passi in tabella ci fermiamo per infilare le antipioggia visto che le prime gocce iniziano a cadere.
Continuiamo in discesa senza particolari problemi per poi risalire la spettacolare strada che porta al Furka e continuare verso il San Gottardo.
Qui la pioggia inizia essere battente tanto da farci mancare l'imbocco della Tremola, che ci ripromettiamo di rifare quanto prima e con un meteo più clemente.
La strada continua verso Bellinzona, dove svoltiamo in direzione Lugano affrontando la statale che si annoda tortuosa intorno all'autostrada.
A Lugano altro scroscio che ci suggerisce di dirigerci verso il lago di Como passando per Porlezza.
Decidiamo di affrontare il lago verso nord ricollegandoci a Colico alla Statale 36, punto di partenza del viaggio, per tornare stanchi ma decisamente felici a casa.
Quattro giorni intensi e bellissimi, attraverso posti stupendi e panorami da cartolina.
Lo consigliamo a tutti gli amici motociclisti che vogliono affrontare un viaggio non impegnativo ma che sa regalare emozioni fantastiche.
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