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I viaggi dei lettori

Dal Vajont al lago di Garda

testo e foto di Flavia (WayRiders) il 06/08/2010 in I viaggi dei lettori

Un tour tra passi e località turistiche rinomate: oltre mille chilometri fra paesaggi mozzafiato e una buona cucina

Dal Vajont al lago di Garda
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Non vedevo l'ora di indossare casco e tuta per potere dare inizio a questa "Way avventura" di quattro giorni: il rombo delle moto dei quattro gli equipaggi da inizio a questo giro, che ci porterà dalla Valtellina verso il Passo dell'Aprica e il Passo del Tonale, dove è in programma la prima colazione a base di cappuccino e brioche.
Di nuovo in sella la meta successiva è Mezzolombardo, con direzione verso Cavalese e il Passo Rolle da cui è possibile ammirare le Pale di S. Martino di Castrozza.
La discesa verso San Martino e Fiera di Primiero sembra non finire mai, e conduce a una nuova salita verso il Passo Cereda e Passo Duran, che ci porta alla prima tappa a Forno di Zoldo (BL).
Il B&B Dormi e Disnà è un esempio di cortesia: i titolari Anna e Renato sono persone veramente ospitali e non ci fanno mancare nulla, tanto è vero che decidiamo di fermarci anche il secondo giorno, sia per il tempo che minaccia pioggia sia per il calore che ci hanno riservato i coniugi.
Dopo una bella doccia e un veloce riposino andiamo all'Insonnia, ristorante tipico dove mangiamo il famoso Pastin: polenta alla piastra, insalata, fagiolata, salsicce, cotechino, il dolce a base di formaggio e un paio di bottiglioni di vino.
L'indomani una succulenta colazione ci attende al risveglio: mentre la assaporiamo cerchiamo di trovare un percorso che si adatti a tutti e che ci consenta di evitare la pioggia prevista nel pomeriggio.
Ci dirigiamo verso Longarone e da qui risaliamo verso la diga del Vajont che, già dal paese, si presenta con il suo muraglione di cemento armato: sulla sommità il paesaggio brullo è inquietante, e riporta alla mente la disgrazia di quel triste 9 ottobre 1963, quando franò il Monte Toc riversandosi nella diga.
Riscendiamo verso Longarone e da qui risaliamo il Cadore con le sue splendide vallate, teatro di epiche battaglie durante la Guerra Mondiale.
Giunti a Misurina ci gustiamo il pranzo a base di panini in riva al mare, prima di inoltrarci alla volta del Passo delle Tre Croci verso Cortina d'Ampezzo: le prime gocce di pioggia ci incutono timore, così prendiamo la via del ritorno verso Forno di Zoldo, passando per il Passo Cibiana.
La mattina successiva la nostra metà è il Lago di Garda.
Scendiamo verso Longarone, Ponte nelle Alpi, Vittorio Veneto e da qui prendiamo la Via del Prosecco passando per le meravigliose vallate di questo famoso vino conosciuto in tutto il mondo.
Bassano del Grappa è ormai alle porte, e ne approfittiamo per un buon gelato e soprattutto per stringerci la mano sul famoso Ponte di Bassano, ma prima facciamo tappa a Marostica, dove ci concediamo una veloce partitina a scacchi nella famosa Piazza degli Scacchi. Poi, di nuovo in sella alle nostre moto, ci dirigiamo verso Schio e Valdagno, dove non percorriamo la galleria e ci avventuriamo su un piccolo promontorio.
La giornata volge al termine, così decidiamo di imboccare l'autostrada che da Vicenza ci porterà a Carpino Veronese, dove pernotteremo presso il B&B Ai Boschi.
E' arrivato l'ultimo giorno - quello del ritorno a casa - e così studiamo il percorso al momento. Andremo al Passo del Monte Baldo che domina il lago di Garda in tutta la sua maestosità.
Scendendo verso Riva del Garda ci dirigiamo verso il lago di Ledro, per poi prendere la via del Passo del Crocedomini: la strada è molto impervia e stretta, priva di parapetti di protezione e con un manto stradale che lascia molto a desiderare. Una leggera pioggerella e il calare della temperatura ci costringono a indossare l'antipioggia; una volta raggiunta la vetta scendiamo verso Breno e poi ci fermiamo a Edolo per una breve sosta.
Alla sera siamo a casa con il ricordo dei 1100 chilometri percorsi, passo dopo passo, nel corso di quattro giorni insieme a persone speciali.
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