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I viaggi dei lettori

A spasso sull'Appennino

Testo e foto di Daniele Vallesi il 24/05/2007 in I viaggi dei lettori

Il bello d'improvvisare un viaggio: questo lo spirito con cui il nostro lettore ha affrontato in solitario il suo tour in moto attraverso il centro italia da Bologna a Macerata

A spasso sull'Appennino
Oggi inizia la mia vacanza in solitaria. Alle dieci di mattina di un bel giorno di aprile imbocco l'autostrada A14 fino a Forlì, seguo le indicazioni per Firenze per poi prendere la strada che porta al famoso Passo del Muraglione poi, sotto consiglio dell'amico Wile, ho percorso la Futa per scendere verso Bologna e da lì a Castelfranco Emilia da Prost & Canaglia.
La percorrenza autostradale è stata tranquilla senza code, ho tenuto una media di 110km/h.
Arrivato a Forlì alle dodici, per arrivare al Muraglione ci vuole un attimo. Quando ho iniziato il passo me lo immaginavo diverso… forse dai racconti sentiti pensavo di trovare panorami più particolari. Sinceramente devo dire che per esperienza le Marche hanno percorsi che dovrebbero essere valutati molto di più e che farebbero invidiare molti motociclisti convinti di altre strade più battute. Comunque il passo del Muraglione è una strada che i motociclisti devono fare… e io l'ho fatta.
L'asfalto era messo discretamente bene, ma per il mio stile di guida le curve erano particolarmente impegnative, e diciamo che me la sono presa parecchio comoda. A pranzo mi sono fermato a S.Benedetto in Alpe e mi sono divorato un piatto di pappardelle al cinghiale, le migliori che abbia mai mangiato. Da lì poi sono andato fino alla cima del Muraglione e ho scattato qualche foto di rito. Il passo successivo è stata la Futa che sinceramente ho preferito parecchio rispetto al precedente; per me era molto più guidabile. C'erano pochi motociclisti oggi, per me una mezza fortuna, poichè mi sono sentito più tranquillo nel guidare senza aver paura di essere sverniciato troppe volte. Viaggiare da soli ha anche delle comodità, stai in pace con te stesso, ti gestisci gli orari e i percorsi come ti pare e piace e, ogni tanto, stare da soli aiuta ad osservare di più quello che ti circonda. Arrivato in cima alla Futa sono sceso per quello della Raticosa - passo compreso sulla strada per la Futa - verso Bologna e ho imboccato poi la SS9 per Modena, infine a casa di due amici a Castelfranco Emilia. Come ogni buon viaggio organizzato, i piani di percorso vanno subito all'aria, quello che pensavo di fare domani da Firenze va modificato.
Oggi mi sono svegliato presto. Dovevo uscire ad una certa ora da casa di Canaglia & Prost perché dovevano andare a lavorare e quindi sono partito alle 8.15. Ho preso la strada in direzione di Vignola e Zocca e ho fatto il Passo della Porretta che porta fino a Pistoia. Devo dire che oggi andare in moto, mi ha saziato. Senza la colazione ho girato fino all’una e non avevo neanche tanta fame.
L’attraversamento dell’Appennino è andato tranquillo, la strada è molto bella e scorrevole. I colli sono in fioritura, dopo Porretta Terme tutto è molto suggestivo, si incontrano paesini di quattro case, tutte in mattone e pietra, che sbucano all’improvviso da ogni curva. Quando sono sceso a Pistoia ho preso, con un po’ di noia, la A1, perché ho deciso di raggiungere il più presto possibile l’Abruzzo per avvicinarmi al Parco Nazionale abruzzese. Sono uscito dall’autostrada ad Attigliano, poi da lì Giove, Amelia, Narni, Terni e Rieti. Veramente una strada bellissima, soprattutto per la mia guida, curve larghe non troppo impegnative e tutta la comodità per guardare il panorama che ti circonda. A Rieti sono arrivato alle cinque del pomeriggio; inizialmente avevo deciso di fermarmi lì, poi un piccolo sforzo di orgoglio mi ha spinto a fare altri chilometri per raggiungere almeno l’Aquila. La strada per il capoluogo abruzzese è larga ed è piacevolissimo cominciare a vedere i monti con la neve. Dopo tanto sole e caldo presi in A1 qui la temperatura si è incredibilmente abbassata e il fresco mi ha ridato le energie per gli ultimi chilometri. Alla fine ho deciso di non entrare in città e ho preferito pernottare in un paesino poco fuori l’Aquila. Ho cenato con un’ottima grigliata mista di carne di vitello, maiale e agnello, vino rosso della casa, ho visto la partita del Milan che ha vinto, mi sono fatto la doccia e dopo aver percorso 479 chilometri mi preparo per dormire. Ho già preparato una bozza di viaggio per domani, speriamo di riuscire a far tutto.
Oggi il giro è stato un po’ difficile a causa di strade chiuse per neve e non segnate sulla cartina. Sono partito alle 9.15 con direzione Campo Imperatore. Ho preso una strada che parte da Assergi, molto bella. Appena ho iniziato il percorso sono passato sotto un bellissimo santuario dedicato alla Madonna molto caratteristico. Strada facendo il panorama ha cominciato a farsi sempre più bello, la catena montuosa fa veramente un grande effetto.
Arrivato al bivio di Campo Imperatore c’era uno sbarramento perché la strada era chiusa per neve, peccato perché volevo scendere dal versante opposto. Mi sono fermato lì vicino al parcheggio del ristorante Monte Cristo per fare delle foto, poi quando sono ripartito, ho preso una piccola stradina che viene usata per le escursioni e porta al lago Filetto. Quando ho passato il lago, veramente molto piccolo, ho visto un piccolissimo tempietto dedicato a S.Eusanio. Ho notato in questi giorni che spesso in montagna ci sono varie chiesette, eremi, santuari. Passato Filetto e Paganica ho ripreso la SS17 per ritornare a Campo Imperatore da un altro lato passando per S.Stefano di Sessanio. È un borgo bellissimo. La nuova strada per Campo Imperatore era straordinariamente tranquilla, non ho incontrato nessuno. Ero da solo per tutto il percorso con un panorama che lasciava senza parole. In montagna si respira veramente un altra aria. Qui un po’ di neve per strada c’era e a pochi metri dall’arrivo mi ha fermato nuovamente un altro sbarramento per la vetta. Dopo questo sono sceso nuovamente, ho attraversato Calascio e pranzato. Dopo il pasto è stato difficile prendere la direzione giusta, c’erano delle indicazioni non segnate sulla cartina e altre segnate ma non esistenti. Ho imboccato, sperando nella fortuna, una strada e non l’avessi mai fatto. L’asfalto era sporco, la carreggiate era stretta e in mezzo a un’arida vegetazione, alla fine, non so come, sono sbucato sopra la SS17 che porta a Popoli. Vado dritto stavolta, stanco di controllare di continuo la cartina. Penso che potrei fermarmi a Sulmona ma tanto non lo farò, cambio idea ogni cinque minuti, è il bello dell’improvvisare un viaggio. Per il momento, comunque, vado dritto per una strada sicura. Dopo un po’ esco dalla strada statale e vado a Pacentro per curiosità, paesino bello ma ne esco subito perché mi sentivo un po’ troppo osservato male dagli abitanti e quindi riprendo per Cansano e Campo di Giove. Finalmente ritorno in montagna, aria fresca e pulita e ritrovo quel senso di serenità che solo certi luoghi aiutano a ritrovare. Entro nel parco della Maiella e percorro il Passo San Leonardo. Praticamente sono l’unico che circola da queste parte oggi. L’asfalto non è dei migliori ma si può procedere tranquillamente. Davanti agli occhi mi si presenta tutta la catena montuosa della Maiella, stupenda con tutta quella neve. Mi piacerebbe arrivarci in moto, ma mi sa che sarà dura. Alla fine arrivo a S.Eufemia e pernotto in un agriturismo. Domani vado a Pescara a trovare, dopo tanto tempo, il mio primo Maestro di musica e di vita.
Oggi sono ripartito alle 9.15 con destinazione Pescara, la strada da fare non è molta, discendo dalla SS487, prendo la Tiburtina e in meno di un’ora sono a casa del mio Maestro. Sono stato con lui un paio d’ore e ci siamo detti molte belle cose. Sono ripartito da casa sua alle 12, mezz’ora dopo ero in autostrada a fare un breve pranzo, mi rimetto in marcia e esco a Roseto degli Abruzzi, prendo la SP150 verso la A24, voglio raggiungere il Lago di Campotosto. Ci ero già stato lo scorso anno con degli amici ma questa volta voglio fare un altro giro per raggiungere la meta passando per Montorio al Vomano. La strada è molto bella, il tempo è perfetto per me, c’è quel leggero fresco che ti tiene sveglio e mi tempra l’animo. Sullo sfondo i monti con la neve non fanno altro che rendermi felice. Mi piacerebbe raggiungerli! Per le 4 del pomeriggio sono al lago, mi fermo per fare qualche foto. La mia idea era quella di passare un attimo per i Monti Sibillini e poi sarei sceso a Macerata. Riparto, attraverso Mascioni, Poggio Cancelli, Aringo, Amatrice, Fonte del Campo e Pretare, tutto molto bello. Arrivo sotto il Monte Gallo con destinazione Monte Vettore, guardo l’ora sono le diciotto, non arriverò mai per tempo… e soprattutto la strada da fare e veramente parecchia! Le cose da fare sono due: o mi dirigo al Vettore e mi fermo a dormire lì oppure al Vettore ci ritorno un fine settimana con calma. Scelgo la seconda, anche perché comincio a essere stanco, guardo meglio la cartina. Macerata è lontana. Ho forzato un po’ l’andatura, per fortuna che la strada è pulita, traffico zero. Insomma il ritorno è stato parecchio stancante, dopotutto erano sei ore che non scendevo dalla moto!
Comunque alla fine questi quattro giorni sono stati bellissimi per me, mi ci volevano proprio. Il discorso Monte Vettore è da riaprire, conto di ritornarci su almeno per una notte così completo il giro dell’Appennino centrale.
Al Passo del Muraglione fermatevi a S.Benedetto in Alpe, e ordinate al ristornate “ALPE” le pappardelle al cinghiale.

Poco prima di arrivare all’Aquila, a Scoppito al ristornate “L’Antica Via” chiedete un arrosto misto. Buon prezzo e buona qualità.

Al parco della Maiella, appena passata S.Eufemia, cercate l’agriturismo “La Quercia”, io con 30 euro ho pernottato, cenato (gnocchi, peperoni e salsiccia a quantità industriale, vino rosso, crostini, insalata e dolce). La mattina colazione con cappuccino e ciambellotto.

Un po’ di conti

1.522,29 km percorsi 91.40 euro di benzina
A spasso sull'Appennino
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