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Quando un sogno si avvera… in un lampo

di Stefano Borzacchiello, foto di Antonio Inglese il 02/09/2011 in Civ

Alessandro Andreozzi, sbocciato dal nulla, in pochi mesi ha conquistato i vertici dell'Italiano Moto2 e ora ha un'opportunità da non perdere per farsi conoscere: la wildcard nel mondiale. Ecco la sua storia

Quando un sogno si avvera… in un lampo
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Tra le pieghe della Velocità italiana abbiamo scoperto Alessandro Andreozzi, anzi è lui che si è messo prepotentemente in evidenza con risultati al di sopra di ogni previsione. Alessandro from Macerata ha vent'anni e "appena" quattro stagioni di corse alle spalle. Colpisce per lo sguardo vivo e intenso che trasmette tutta la sua passione. L'accento marchigiano e il sorriso sono il suo biglietto da visita nel paddock. Quando l'abbiamo incontrato per quest'intervista aveva appena conquistato una pole storica. Dopo qualifiche perfette, con la sua Moto2 aveva fatto meglio delle Supersport. Da non credere! Per chi non lo sapesse, nel CIV, SS e Moto2 corrono insieme: una sfida nella sfida. Poi in gara non ha concretizzato, gettando nella ghiaia un successo alla sua portata. Un errore di gioventù che gli ha insegnato molto.

Mai uscito dall’Italia, questo fine settimana sarà la mia prima "trasferta" internazionale

Ma chi è, e da dove arriva questo nuovo talento?
La sua è una storia diversa da quelle che siamo abituati ad ascoltare dai giovani piloti. Storie fatte di papà che regalano la mini moto e gare iniziate ad appena 6 anni. Ad Alessandro, invece, la moto è arrivata tardi, a ben 16 anni. Da vecchio, praticamente, secondo i canoni di oggi. Per lui niente gare in minimoto, il debutto è sulla 125SP fra Coppa Italia e Mototemporada. Alle sue spalle un team piccolo e un'Aprilia RS125 "fatta" in casa. Il gas però Alessandro lo gira a due mani, va forte ma sbaglia e i risultati non arrivano. Il papà, titolare di un'autodemolizione, però ci crede e investe. Uno sforzo importante per la sua famiglia che ha portato Alessandro a correre quest'anno nella neonata Moto2 tricolore ma che il ventenne di Macerata sta ripagando: tre vittorie su quattro gare e il titolo nel mirino.

- Alex nelle prime gare hai demolito gli avversari?
"Stiamo andando forte è vero, ma non sto dando tutto quello che potrei… Ogni volta che entro in pista miglioro, adesso però arriva il difficile: fare ancora meglio!"
- Come ti trovi nel CIV?
"Il livello della Moto2 italiana sta crescendo gara dopo gara, ma io… Cresco ancora più in fretta, tanto che ormai sono lì a giocarmela con le migliori SuperSport. Correre insieme alla derivate è stimolante. Però devo stare calmo adesso perché questa smania di stare davanti mi ha fatto perdere con una scivolata la testa della classifica. Però mancano ancora due gare e io non demordo ".
- Parli da pilota esperto e invece…
"Ma va, ho iniziato a correre l'altro ieri! Pensa che la prima volta che ho messo la tuta è stato nel 2008 per provare la 125 SP. Un mio compagno di classe correva e ha saputo trasmettermi la sua passione. Non avevo corso con le minimoto, ma sono salito subito su una moto vera, la 125 cc, e a sedici anni ho partecipato alla prima gara".
- Com'è andata quella volta?
"Paura vera! Le gare quando si è piccoli e senza esperienza sono durissime. Non ho ottenuto i risultati che speravo, la moto era quello che era e io facevo esperienza solo in gara, ma quanto mi sono divertito! Nel 2010 sempre nella 125 SP ho iniziato a fare qualche risultato correndo e da lì…".
- Passare dalla SP alle prime posizioni della Moto2, te lo saresti immaginato ?
"Il passaggio in Moto2 è stato un salto nel vuoto. Alla prima gara ho sbagliato tutto, ma già alla seconda prova a Monza ho sentito la moto mia e la vittoria è arrivata. Un centro che mi ripaga, ma devo correre sempre per allenarmi e fare esperienza, così quest'anno oltre all'italiano faccio di tutto, ho fatto anche la Premier Cup e il trofeo del Centauro. Tutto pur di correre!".
- Come è stato passare da una 125 SP, una moto quasi una stradale, ad una Moto2?
"Lo scorso anno avevo già fatto una gara con una Ducati 1198 ma salire sulla FTR, l'ex moto di Andrea Iannone, all'inizio è stato uno shock. Non ci capivo nulla, non ero capace a dare le indicazioni sulle regolazioni da fare alla squadra e guardando la telemetria, mi veniva solo il mal di pancia, ma adesso va meglio. Inizio ad avere le idee più chiare e capisco come metterla a punto secondo le mie esigenze".
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Fuori dall'Italia hai mai corso? "Mai uscito dall'Italia, però questo fine settimana sarà la mia prima trasferta internazionale. Corerò come wildcard in Moto2 nel Mondiale a Misano. Solo qualche mese fa era un sogno e adesso vedremo cosa sarò capace di fare".

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