Federico Sandi, primo,: "Da venerdì a oggi è andato tutto benissimo e dopo tanta sfortuna finalmente ho vinto una gara! Un risultato che mi ripaga di tutti gli sforzi e mi motiva per la gara di Imola in cui farò la wildcard… e avrò come compagno proprio Carlos Checa".

Matteo Baiocco, secondo: "Oggi sono contento perché ho portato a casa punti preziosi senza prendere troppi rischi. Sentivo che non avevo molto grip e non ho tirato per andare a prendere Sandi anche se avevo il passo per farlo, ma non ho voluto rischiare di cadere compromettendo la stagione".

Alex Polita, terzo, visibilmente provato dalla corsa a fine gara ammette: "Sono partito male, e poi ho fatto fatica a stare coi primi. In più ho sofferto il caldo e non ero a posto con la moto per questo ho cercato di metterci del mio per non perdere il contatto da Baiocco. Adesso non mi do per vinto c'è ancora il Mugello e il campionato si deciderà lì".

Ilario Dionisi doveva vincere, ma soprattutto non poteva sbagliare ancora una volta. La caduta del Mugello, infatti, aveva permesso a Tamburini di rifarsi sotto in classifica e così qui a Vallelunga il laziale autore di una gara da protagonista ha preferito non rischiare lasciando la vittoria a Tamburini.
Sul podio è tornato anche Alex Gramigni.
In classifica adesso Dionisi è a 131 punti, seguito da Tamburini a 120. Terzo Giansanti a 91.

SS, Dionisi usa la testa
Al via Ilario Dionisi e Roberto Tamburini a cui si aggiungono Alex Gramigni e Alessio Palumbo danno vita ad un primo giro incredibile. La gara che vive nella lotta per il titolo fra Dionisi e Tamburini si accende. Il laziale dopo l'errore del Mugello non può sbagliare ma la sua condotta è tutt'altro che conservativa. Si fa sotto intanto Palumbo, terzo, mentre Gramigni protagonista delle prove transita quarto davanti a Giansanti.
Ilario Dionisi a Vallelunga è di casa ma non riesce a staccare Tamburini che resta nei suoi scarichi e lo tiene sotto pressione. Gramigni con la sua solita guida arrembante scavalca Palumbo che prontamente si riprende la posizione, fra i due è bagarre. 
La tensione al comando è ormai palpabile. La Honda rossa scalcia e scalpita, la guida di Dionisi è spettacolare a differenza dello stile pulito del riminese Tamburini. Il campione in carica non lascia scappare il laziale. Alle loro spalle distaccati di oltre sei secondi lottano Palumbo e Gramigni e poi la prima delle Moto2, la FTR di Alessandro Andreozzi. Un problema sulla Honda mette in difficoltà Palumbo che si fa da parte e lascia il terzo posto a Gramigni.
A tre giri dalla fine colpo di scena: Tamburini di slancio sorpassa Dionisi che però non molla un metro al riminese, ma non riesce a replicare e transita secondo sotto la bandiera a scacchi. Terzo Alex Gramigni che a 42 anni ha annunciato che questa potrebbe essere la sua ultima stagione nel CIV… ma c'è da credergli?

Moto2, Andreozzi recupera punti
Nella Moto2 Alessandro Andreozzi parte a razzo come al suo solito e mette qualche metro fra se e il diretto avversario Mattia Tarozzi. In mezzo ai due pretendenti si piazza Diego Ciavattini.
Staccato Danilo Marrancone e ancora più indietro transita Ferruccio Lamborghini che non riesce a concludere la corsa per il dolore alla clavicola. La Moto2 perde anche Federico D'Annunzio, autore della pole, che viene penalizzato con un ride through che non rispetta e viene così squalificato.
Negli ultimi passaggi Andreozzi che viaggia nella scia delle migliori SS ha ormai un discreto margine e conclude la corsa in solitario, secondo transita dopo una gara da protagonista Danilo Marrancone (Bimota) terzo Mattia Tarozzi (Suter). Con questo successo Andreozzi ha dimezzato lo svantaggio in classifica e adesso è a soli sei punti da Tarozzi che guida con 131 punti. Si annuncia una gara finale scoppiettante.  

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125, dominio di Fenati
Al via è Antonelli che balza al comando e scavalca il poleman Fenati. Calia, terzo, controlla Parziani e Rinaldi. Lo scatenato giapponese Hiroki Ono con la Rumi si porta nelle prime posizioni. La sfida per la vittoria è ancora una volta fra i piloti del Team Italia, Antonelli e Fenati, gli stessi che si giocano il campionato. Fenati guadagna qualche metro di vantaggio su Ono che con la Rumi ha ormai passato Antonelli. La gara del giapponese in sella ad una moto meno competitiva della Aprilia è spettacolare.
Il gruppo della 125 sfila compatto, ma mentre Romano Fenati guida la corsa indisturbato, alle sue spalle le posizioni si scambiano di continuo e sul podio si porta Calia, che brucia in poche curve Antonelli e Ono. Da qui fino alla fine la corsa è tutta nell'avvicendarsi delle loro posizioni. Nel gruppo però arriva anche Popov. Miroslav che nei primi giri era apparso meno incisivo ha cambiato passo e lo dimostra strappando il giro record che cancella il best lap di Ferruccio Lamborghini che resisteva dal 2007 dopo pochi passaggi però è Calia a fare ancora meglio del talento boemo.
Negli ultimi passaggi Fenati ha accumulato oltre due secondi su Antonelli che transita in seconda posizione portandosi dietro Popov e Calia che ha dei problemi alla moto come confermerà sul finale. Fra l'imolese e il ceco si accende una bella lotta che purtroppo si conclude con una scivolata di Popov che viene sbalzato dalla sua Aprilia e conclude ancora una volta nella ghiaia la sua corsa.
Bandiera a scacchi per Romano Fenati che conquista un'altra vittoria e accorcia le distanze dal compagno Antonelli, secondo, e dall'imolese Calia, terzo. Al termine delle verifiche tecniche l'Aprilia di Calia risulta irregolare e l'imolese viene squalificato e sul podio sale Ono con la Rumi.

Nella Moto3 Pontone tradito da una rottura alla partenza per la prima volta lascia la vittoria ad Andrea Zanella. Nel trofeo Honda successo per Matteo Ferrari.

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È bastato un giro a Danilo Petrucci per prendere del margine sugli inseguitori e andare a vincere indisturbato la corsa. Un successo che complice l'uscita di scena del rivale Magnoni gli consegna il titolo, il primo del CIV assegnato in questa stagione, con una gara d'anticipo. Un titolo che vale doppio per il morale perché arriva esattamente una settimana dopo l'amara delusione di Petrucci nel Mondiale e che è il primo grande risultato in carriera ottenuto dal giovane talento umbro.

Uragano Petrux
Allo spegnersi del semaforo Petrucci con la sua Ducati ha salutato Magnoni (BMW) e si è portato subito al comando. Leggermente più staccati iniziavano la lotta per la terza posizione Clementi e Russo, mentre alle loro spalle si faceva sotto Antonelli con la Honda, vincitore a Mugello, che con una rimonta si portava in fretta alle loro spalle e scavalcandoli per mettersi in caccia di Clementi.
Intanto a terra finivano Michele Magnoni che con questa scivolata ha compromesso la stagione, La Marra e Pasetto. La corsa della STK 1000 questa volta è meno emozionante del solito.
Sul finale Petrucci ha ormai la strada spianata, il vantaggio accumulato è incredibile in una gara di appena 16 giri e la vittoria del pilota del team Italia è ormai scontata. Stesso discorso per gli altri due gradini del podio occupati da un ritrovato Ivan Clementi che torna in seconda posizione anche in classifica di campionato e da un sempre più competitivo Andrea Antonelli, vincitore al Mugello che qui a Vallelunga ha tenuto testa a Perotti e Russo. 
Completano la top ten Perotti (BMW), Bussolotti (Kawasaki), Corradi (BMW); Vizziello (Yamaha) e le Kawasaki di Sassaro, Mercado e Maglioni.

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