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Assicurazioni: dov'è il calo?

di Riccardo Matesic il 03/07/2015 in Attualità

Clima rilassato all'Assemblea annuale delle compagnie d'assicurazione: le tariffe sono in calo e nessuno si lamenta. Ma si parla di auto, perché noi motociclisti scontiamo un meccanismo dei risarcimenti probabilmente ancora inefficiente. E il futuro promette aumenti...

Quello delle assicurazioni è un argomento delicato per noi motociclisti. Perché, nonostante la nostra categoria sia innocente in due terzi dei casi d'incidente, per noi le polizze sono sempre troppo care.

Dopo l'Assemblea annuale dell'ANIA, l'Associazione delle Imprese Assicurative, dobbiamo raccontarvi, ancora una volta, che le polizze sono diminuite!

Chiariamo: nella RCAuto rientrano sia le auto che le moto. E la riduzione c'è stata, ma per le auto. Merito in buona parte del decreto che ha bloccato il risarcimento delle microlesioni non accertabili strumentalmente: sono crollati i colpi di frusta!
Meditiamo su questo, perché il contributo dei truffatori alla crescita delle tariffe è importante. E tante piccole truffe fanno un grosso danno. Che paghiamo tutti noi.

Il settore motociclistico
Nel corso dell'Assemblea non sono stati forniti dati per il settore delle due ruote. Torniamo allora alla nostra inchiesta annuale sulle tariffe assicurative, pubblicata sul numero di maggio di Dueruote, che ha documentato un calo del 4,99% solo delle migliori offerte per i nostri 10 profili scelti. Se però si guardava la media dei premi rilevati, si vedeva che l'aumento era del 3,95%. A distanza di due mesi non crediamo le cose possano essere cambiate.
Dunque, gli unici che possono risparmiare sono i guidatori capaci di trovare l'offerta migliore per il loro profilo. Per tutti gli altri, le tariffe rimangono care e, soprattutto, in crescita.
Il problema, lo abbiamo scritto più volte, secondo noi è nel sistema del risarcimento diretto. Perché le compagnie assicuratrici dal 2007 pagano il loro cliente vittima d'incidente e poi percepiscono un risarcimento forfettario dalla compagnia della controparte che ha causato l'incidente.

Dal 2015 l'IVASS ha introdotto dei correttivi al sistema per scoraggiare le piccole truffe, che però non riusciranno a bypassare il problema grande delle due ruote. Vale a dire il fatto che spesso i risarcimenti corrisposti sono superiori all'entità dei forfait. Perché con le moto si fa presto a fare danni elevati; e spesso ci sono feriti.
Così le due ruote, che, come dicevamo in apertura, di solito sono vittime dei guidatori di altri veicoli, finiscono per rivelarsi un costo per l'assicuratore. Che non le vuole nel suo portafogli clienti. Ed alza per questo le tariffe.

Almeno nel nostro caso, i forfait andrebbero aboliti, per tornare al rimborso a piè di lista.
Ultima brutta notizia: per il futuro la situazione potrebbe addirittura peggiorare, visto che nel primo semestre del 2015 i sinistri sono tornati a crescere. Traduzione: dal 2016 le assicurazioni torneranno a salire.

Utili eccessivi dal ramo danni?
Quando si rinfaccia alle compagnie assicurative di guadagnare troppo con le polizze RCAuto, rispondono che loro fanno impresa per produrre utili. Giusto; ma fin dove arriva l'utile eticamente corretto e dove inizia la speculazione eccessiva?

Nel 2014 le compagnie hanno raccolto 143 miliardi di euro. Frutto di un forte aumento (+30%) dei rami vita, mentre è calata la raccolta nel settore danni. Il ramo vita da solo fa oltre 110 miliardi di fatturato, lasciando ai danni (nei quali rientrano le RCAuto) i restanti 33.

Se però si guardano gli utili, le polizze vita generano 3,5 miliardi, mentre quelle del ramo danni arrivano a 2,5. I 33 mld del settore danni rendono oltre il 10%, contro il 2,27% dei 110 mld del ramo vita.
Tutto lecito (ci mancherebbe!), ma in un periodo di forte crisi come quello che stiamo vivendo, forse le compagnie potrebbero mettersi una mano sulla coscienza e guadagnare meno dalla RCAuto. O no?

Appunti dall'Assemblea
Nella sua relazione il presidente dell'ANIA ha affrontato anche il discorso del ddl Concorrenza, che ha ripreso in mano la riforma del sistema assicurativo, bloccata ormai oltre un anno fa. E quello della dematerializzazione del contrassegno assicurativo, che partirà il prossimo 18 ottobre.
In entrambi i casi le valutazioni espresse sono positive. Ma Minucci non ha mancato di rimarcare alcune modifiche (anche legislative) che serviranno per andare a regime.

L'Assemblea è stata aperta dalla lettura di un messaggio del Presidente della Repubblica. Una cosa inedita, con il Presidente Mattarella sceso addirittura nel dettaglio dei troppi veicoli non assicurati (quasi 4 milioni); con grande danno e pericolo per gli assicurati onesti. Grazie Presidente!

Chiudiamo con due frasi che abbiamo molto apprezzato dall'intervento del presidente dell'IVASS, Salvatore Rossi.
Oggi si è capito che, da sola, la trasparenza non funziona. Messi di fronte a informazioni che oltrepassano una certa soglia quantitativa, i consumatori non riescono a processarle nei loro meccanismi cognitivi”.
E ancora, parlando di polizze vita: “I clienti non possono essere perennemente confinati in una condizione di minorità psicologica e culturale, che li rende non solo esposti alle possibili soperchierie delle imprese, ma anche alla cattura da parte dei professionisti della tutela”.
Riflettiamoci.

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