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Harley-Davidson Low Rider S, la prova

di Davide Perruchini il 09/05/2016 in Anteprime

La Low Rider si trasforma da divertente custom in un'aggressiva bruciasemafori. Il suo segreto è il grosso bicilindrico Screamin' Eagle da 1.801 cc e 96,6 CV. Omologata Euro3 è in vendita a 20.100 euro c.i.m

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Partiamo dalla Low Rider S. Sotto tutto quel tenebroso nero, dal quale prendono le distanze solo le ruote in lega d'alluminio e il logo H-D in aggressivo color oro posto sul serbatoio (le prime sono un richiamo alle auto sportive degli Anni 60 e il secondo alla XLCR Cafe Racer del 1977), si cela uno dei più divertenti e appaganti abbinamenti che Harley-Davidson potesse realizzare: telaio Dyna e motore Screamin' Eagle Twin Cam 110 (1.801 cc).

In poche parole, uno dei più bei telai H-D e il bicilindrico più grosso prodotto dalla cantina di Milwaukee, fino ad ora solo appannaggio delle esclusive versioni CVO. Poi, pochi dettagli azzeccati, come la sella monoposto, il manubrio dritto e leggermente rivolto verso il pilota, il piccolo cupolino, lo scarico 1-in-2 sovrapposto in stile Fat Bob e l'appariscente filtro aria conico.

Nonostante il look da dura e pura e la presenza del muscoloso "110" (156 Nm di coppia massima), una volta in sella ci si sente come su una qualsiasi Low Rider: comodamente inseriti (il baricentro basso nasconde i 305 kg dichiarati), con il manubrio nemmeno tanto lontano e le pedane a "metà strada" che si prestano benissimo anche alla guida allegra.

A rendere tutto nuovo è invece il grosso e forzuto bicilindrico da 96,56 CV, che a ogni manata sul gas spinge in avanti la Low Rider S con esaltanti pistonate. La coppia è davvero tanta e disponibile da subito, abbinata a un'erogazione pronta, progressiva, mai aggressiva e piacevolmente incline a lasciare rigoni neri sull'asfalto con derapate contenute dal lungo interasse. Il tutto ben supportato dal cambio, la cui sesta marcia arriverà ben presto, assieme a velocità inusuali per un'Harley-Davidson.

La colonna sonora è assolutamente parte integrante dell'esperienza, così come qualche vibrazione di troppo quando si va a punzecchiare la zona alta del contagiri. Pur con gli ovvi limiti imposti dalle pedane basse e larghe e dalle misure della ciclistica, la Low Rider S è anche gustosissima da guidare su strade collinari, dove si ha modo di pennellare le curve sfruttando la morbida spinta ai bassi regimi e godendo di un comfort inaspettato.


Merito delle nuove sospensioni, che nella guida spinta risultano tarate sul morbido. In fin dei conti, anche se invoglia parecchio a darlo tutto, il gas, la Low Rider S resta comunque una cruiser. Omologata Euro3 la Harley-Davidson Low Rider S è in vendita a 20.100 euro c.i.m.

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