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BMW G 310 R: il primo test e i prezzi

di Davide Perruchini il 12/09/2016 in Anteprime

La G 310R si guida a 18 anni con la patente A2 e costa poco più di 5.000 euro. Ecco la piccola naked con cui BMW va a sgomitare in un segmento molto combattuto

BMW G 310 R: il primo test e i prezzi
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L’ingresso di BMW nel segmento delle moto "A2" ne sancisce l'importanza e il ruolo strategico nei prossimi anni, in questo mercato che dà segni di ripresa sempre più chiari.
La nuova G 310 R è l'ultima proposta in questo settore e dimostra come ogni produttore non rinunci al proprio DNA anche se si tratta di cimentarsi nell'arena delle moto entry level. Prodotta in India, ma progettata in Germania e controllata qualitativamente da uomini BMW, la 310 ha una linea di quelle che dal vivo risultano molto più gradevoli che in foto.
Ispirata sfacciatamente nell'immagine alla supernaked di casa (la S 1000 R), la G 310 R appare invitante nel design e ben rifinita. Componentistica e materiali sono stati scelti con un occhio al budget, ma sapientemente assemblati, così da dare un risultato desiderabile. Ovviamente ciò che incuriosisce di più è il motore, un monocilindrico da 313 cc con distribuzione bialbero a 4 valvole e raffreddamento a liquido.

La potenza massima è di 34 CV a 9.500 giri. Particolare l'architettura, visto che il cilindro è inclinato verso il posteriore di 18° e ha la testa ruotata di 180°, con lo scarico "girato" all'indietro.
Tra le originali soluzioni da segnalare per ridurre i consumi ci sono la distribuzione basata su bilancieri a dito, proprio come sulla race replica S 1000 RR, e la decisione di non montare un contralbero antivibrazioni. E in effetti sembra che la G 310 R non abbia mai sete: con un serbatoio da 11 litri e un consumo medio dichiarato di 3,3 l/100km, promette l'autonomia di una tourer.

Il prezzo è di 5.150 euro chiavi in mano, con il primo tagliando compreso. Una cifra certo contenuta per una moto con il marchio BMW sul serbatoio, ma anche solo di poco inferiore a quella di altre 300/400 più dotate in fatto di prestazioni. Con un'altezza della sella di 785 mm, la BMW G 310 R è amichevole per tutti, anche se il piano di seduta un po' largo non aiuta chi ha le gambe meno lunghe.

Molto naturale la triangolazione tra manubrio, sella e pedane, una buona via di mezzo per accontentare anche chi – oltre alla facilità di utilizzo – in una naked cerca un po' di grinta. Premendo il pulsante di avviamento il piccolo monocilindrico prende educatamente vita con un sound abbastanza attenuato, come intuibile dal terminale di scarico molto voluminoso.
Dentro la prima e via, a scoprire cos'abbia da offrire questa piccola moto.

Circolando per i lunghi e congestionati viali di Monaco di Baviera salta subito all'occhio l'agilità della 310: gira in un fazzoletto, ha la frizione leggera e una risposta del gas precisa. E così è possibile sbizzarrirsi in provvidenziali slalom tra le auto ordinatamente incolonnate... Neutra e leggera, si fa apprezzare per la capacità di mettere a proprio agio anche i meno esperti, favorendo manovre come svolte o inversioni a U senza il minimo accenno di chiusura di sterzo. La rapportatura abbastanza corta, unita alla coppia robusta e disponibile già a basso numero di giri, permette di sfruttare le marce alte anche in città, senza sforzo. Basti pensare che il monocilindrico accetta piene aperture in sesta, senza lamentarsi, già a 45 km/h. In effetti in città la quarta è una marcia jolly che si adatta a ogni situazione.
Uscendo di città si può apprezzare la capacità di distendersi ai medi regimi del motore, che tra l'altro sul computer di bordo segna consumi analoghi a quelli dichiarati, attorno ai 3,5 l/100km. Impegnandosi a sfruttare le doti dinamiche si scopre una piacevole verve del motore che, pur con i suoi soli 34 CV di potenza massima, ama essere spremuto, ripagando con una buona spinta ai medi regimi e un ulteriore crescendo dagli 8.000 fino a limitatore, cui arriva in piena progressione, anche in sesta. Qui il cambio si fa apprezzare per la velocità e precisione degli innesti e per la corretta scalatura di ogni rapporto.

La ciclistica
riesce a supportare con sicurezza le doti del motore, senza risultare né sotto né sovradimensionata. I freni sono potenti quanto basta, ma per ottenere risultati adeguati la leva del disco singolo anteriore deve essere strizzata con forza. L'ABS lavora puntuale senza infastidire. Il monoammortizzatore che, a moto ferma, sembra piuttosto morbido e sfrenato, in realtà riesce a mantenere un sufficiente controllo della situazione al retrotreno, aiutato da un forcellone lungo ben 65 cm.

La BMW G 310 R si infila in curva con l'entusiasmo di un pesciolino, mentre affronta la fase di percorrenza con buona sicurezza. I cambi di direzione sono immediati, grazie alla leggerezza e alla velocità dell'avantreno. Tutto funziona alla perfezione, almeno fino a che il fondo stradale non presenta irregolarità o nel caso di avallamenti affrontati ad alta velocità: qui la BMW perde la sua precisione. Anche la forcella segue la taratura soffice del mono e così il comfort, grazie anche alla lunga sella bene imbottita, risulta soddisfacente anche dopo una intera giornata a bordo.

Il quadro sarebbe idilliaco se non fosse per le vibrazioni, che dai 4.000 giri in su restano sempre ben presenti, continuando a cambiare la zona in cui farsi sentire. Questo in effetti è l'unico vero difetto che si possa ascrivere alla G 310 R.
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