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MV: 300 moto per sognare

il 27/10/2003 in Moto & Scooter

Una visita alla sede della MV Agusta Special Parts  ed una chiacchierata con Andrea Tamburini, “figlio d’arte”, per scoprire, in anteprima, tre special che fanno sognare il mondo


Nel corso della passata edizione dell’EICMA, la presentazione della MV Agusta F4 1000 ha catalizzato l’attenzione degli appassionati, monopolizzando la presenza della stampa internazionale per tutta la durata della presentazione.


Tra i sospiri di ammirazione (dei più) e i veleni di chi, non contento di ammirare tali meraviglie, cominciava a biascicare che “si, ma parte già svantaggiata, se la R1 c’ha centottanta cavalli e questa ne ha solo centosettanta…”, la F4 1000 ha dimostrato come uno styling geniale ed un livello costruttivo al top possano costituire delle carte vincenti, anche senza stravolgere la linea ogni sei mesi.


Per gli insaziabili, nello stand MV Agusta erano presenti anche alcune formidabili special destinate alla produzione in piccola serie e messe a punto dalla MV Agusta Special Parts di San Marino, azienda che fa capo ad Andrea Tamburini, figlio di quel Massimo Tamburini dalla cui matita sono usciti proprio modelli mitici come la F4 e la Brutale.


La MV Agusta Special Parts è un’azienda che produce e commercializza parti speciali per le prestigiose moto del gruppo Cagiva: si trova a San Marino, proprio di fianco alla sede della CRC (Centro Ricerche Cagiva), e si fregia della cooperazione dei tecnici del Centro per l’assemblaggio delle proprie special. “Ogni moto viene assemblata negli stabilimenti della MV Agusta,” ci ha raccontato Tamburini “poi viene portata qui e in officina i tecnici la smontano nuovamente, sottoponendola a controlli aggiuntivi degli accoppiamenti e dei dettagli. Dunque le special prodotte dalla nostra azienda presentano livelli di finiture che devono rispondere a standard qualitativi elevatissimi, e sono perfette in ogni dettaglio, realizzate con cura ed attenzione artigianale.”

“Il Mamba è un serpente pericolosissimo, il più cattivo dei serpenti. Quando lo incontri, è meglio cambiare strada: è questo il motivo che ci ha spinto a chiamare così questa versione della F4 1000, che per contenuti tecnologici e prestazioni non ha rivali.”

Le sue forme lasciano a bocca aperta: i riflessi rossi del cupolino, la sinuosità dei cerchi forgiati in alluminio, la sensualità di sovrastrutture coperte da spessi strati di trasparente ed ideate da una mente universalmente riconosciuta come geniale, fanno della Mamba uno degli oggetti del desiderio per qualunque motociclista. Ne verranno prodotti 300 esemplari, disponibili in due versioni: la più lussuosa costerà circa 29.000 Euro, e sarà dotata, oltre che delle carene, di ogni dettaglio delle sovrastrutture realizzato in carbonio.

Condotti per l’air-box, protezioni paracalore e parafanghi sono realizzati nella nobile fibra e poi verniciati con uno spesso strato di trasparente che dona luminosità all’insieme: “stiamo addirittura pensando di realizzare delle special su cui possano essere stesi più strati successivi di vernice trasparente, per donare alle moto, oltre che una maggiore protezione dagli agenti atmosferici, una brillantezza dei colori ed una lucidità mai viste su moto prodotte in serie.”
Accanto a questo allestimento, di cui saranno dotate la maggior parte della Mamba vendute, ce ne sarà uno meno ricco (cioè con meno carbonio), proposto ad un prezzo di 25.500 Euro IVA inclusa.

L’opera di messa a punto che queste special subiscono nella sede della MV Agusta Special Parts prevede anche un settaggio di tutti gli elementi soggetti a regolazioni: “Siamo in grado di allestire moto con sospensioni tarate su misura in base al peso ed alle dimensioni dell’acquirente, che avrà il proprio nome scritto su una targhetta sulla piastra di sterzo, insieme al numero di produzione.”

Il propulsore è il medesimo quattro cilindri da 998cc che viene usato sulla F4 standard: “si tratta di un motore molto performante, in cui l’utilizzo delle valvole radiali porta miglioramenti nella curva di coppia che sono ancor più sensibili rispetto a quelli riscontrabili sulla versione da 750cc. Ovviamente, considerando che i propulsori vengono testati tutti, singolarmente, e che la tolleranza massima prevista è molto bassa (stimata attorno al 3%) vengono scelti i propulsori che hanno manifestato curve prestazionali più brillanti.”
La potenza massima erogata dal quatto in linea in sede di omologazione è stata di “soli” 166 CV: “ma le condizioni in cui tale misurazione è stata condotta, ad agosto e con 35° C di temperatura ambientale, erano decisamente sfavorevoli. In altre situazioni, con condizioni ambientali più idonee, gli stessi propulsori hanno fatto registrare al banco Dyno-Jet una potenza massima di oltre 170 CV: il che, unitamente alle doti ciclistiche di assoluto primato, fa della F4 1000 la sportiva complessivamente più performante del mercato.”



In effetti, con quote ciclistiche estremamente compatte, una forcella upside-down con steli di grande diametro e pluriregolabile, cerchi forgiati in alluminio ed un impianto frenante che è stato ulteriormente perfezionato rispetto alle precedenti versioni della F4, la Mamba si pone al vertice della categoria delle supertive da 1000cc. Ma perché su una moto con tali caratteristiche non è stato installato un impianto frenante con pinze ad attacco radiale, tanto in voga sulle concorrenti? “Le pinze ad attacco radiale costituiscono certamente una innovazione in grado di migliorare le prestazioni dell’avantreno; tuttavia, a conti fatti, alla luce dell’elevata rigidità d’avantreno della F4 1000, dotata di una forcella con steli di grande diametro, non abbiamo ritenuto necessario adottarle su questa versione. Ciò non esclude, però, che presto possa essere disponibile un kit con pinze ad attacco radiale nel catalogo accessori, e che più in là tale dispositivo possa essere inserito nel corredo di primo equipaggiamento...”


Insieme alla Mamba, nella vetrina della sede di San Marino fanno bella mostra di sé altre due special di gran valore: si tratta di due versioni della Brutale, la prima della quale, denominata “America”, ha ricevuto elogi ed apprezzamento proprio nel corso dell’EICMA, mentre la versione denominata “CRC” restava un po’ in ombra, costretta in una teca di vetro.

La “Brutale America” rievoca nel nome e nella livrea il modello che si aggiudicò il titolo mondiale nel 1972, mentre la “CRC” vuole costituire la trasposizione delle grafiche usate sulla già nota F4 750 CRC, sul modello privo di carenatura.


Si tratta di due motociclette che, per il loro status di “special di serie”, vantano tutti gli accorgimenti già descritti a proposito delle creature della MV Special Parts. Entrambe già in consegna, saranno prodotte in 300 esemplari per ciascun allestimento e distribuite attraverso la rete ufficiale al medesimo prezzo: 19.980 Euro IVA inclusa per la versione “full optional” (che, come nel caso della Mamba, vanta gran profusione di carbonio e cerchi Marchesini forgiati), e 16.500 Euro IVA inclusa per chi voglia spendere qualcosina in meno, facendo a meno di molti accessori in fibra e dei cerchi.

“Considerando che si tratta di motociclette già in commercioha commentato Tamburini, “abbiamo previsto che, fino all’esaurimento del numero di 300 unità previste, potremo anche commercializzare un kit di aggiornamento della Brutale normale, per quei clienti che, avendo già acquistato questo modello, vogliano trasformarlo in una versione America o CRC.”

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