di Daniele Massari




Dal 1996 la Yamaha sta sperimentando tecnologie innovative su un prototipo definito "Advanced Safety Vehicle" (ASV), allo studio per conto del Ministero dei trasporti Giapponese.

Ed ecco la "Yamaha ASV-2", addirittura compatibile con l’"Intelligent Transport Systems" (ITS), un sistema di trasporto che via satellite indirizzerà i veicoli sulla strada e potrebbe essere addirittura il preludio alla guida assistita totalmente dal computer.

Basato sulla struttura dello scooter Majesty 250, l’ASV-2 ne sfrutta la meccanica ed è attualmente in circolazione in due prototipi, su ciascuno dei quali è studiato un diverso genere di apparecchiatura.




I due veicoli sono identici nell’estetica: il primo è dotato degli "autonomous type systems", dispositivi per prevenire incidenti e limitarne i danni, mentre il secondo del "road-vehicle collaborative system" che accompagna il guidatore con informazioni stradali.

Il primo modello adotta cinque dispositivi di sicurezza: un sistema di comunicazione che segnala la presenza del motociclo alle auto dotate di navigatore satellitare (il che va oltre il concetto stesso di “sicurezza attiva”); un impianto di luci anabbaglianti che regolano la direzione del fascio luminoso secondo velocità e inclinazione della moto, mentre frenata integrale e airbag completano la dotazione. Proprio l’airbag è disposto sul cruscotto, e è studiato in modo da evitare i rischi classici per il pilota in caso di impatto.






Per il secondo prototipo ci sono sei sistemi di supporto informativo per il guidatore, che aggiornano circa la presenza di curve, ostacoli e pedoni sulla carreggiata, nonché sulla posizione degli altri veicoli; interessante anche il sistema, tutto automobilistico, di rilevamento della distanza degli incroci.

Un nuovo modo di interpretare la salvaguardia del motociclista, quello dell’ASV-2, che lo spinge verso frontiere inedite che non mancheranno di trovare rapida applicazione sui prossimi modelli di serie Yamaha.