Zeljko uno dei nostri forumisti più appassionati, spulcia le schede tecniche delle moto in cerca di conferme delle sue sensazioni di guida, e riscontra come negli anni le moto stiano diventando sempre più lunghe. Dunque si sta perdendo agilità?

Non è detto, come spiega Lukethebike, che già in altre occasioni abbiamo presentato come apprezzato tecnico del settore motociclistico. Il nostro amico ricorda che un fortissimo impulso alla ricerca sulla dinamica dei veicoli, è stato dato da un crescente interesse di alcune università italiane e giapponesi, fra gli anni Novanta e Duemila.
È allora che sono stati sviluppati software che consentono di calcolare tutti i componenti di una moto, di assemblarla e di simularne il comportamento previsto modificando i diversi valori.

Così oggi per determinare il carattere di una mezzo i progettisti “giocano” anche con fattori diversi, quali l'accentramento delle masse, il posizionamento su un preciso asse (magari quello dell'albero motore) del baricentro, l'ingombro longitudinale del propulsore sommato alla lunghezza del forcellone, la flessione programmata del telaio, il peso dell'albero motore o la posizione di guida. Soffermarsi solo sulle quote può indurre in errore. E Luke non manca di sfoderare esempi, con tanto di quote e di valori caratteristici.

Infine il motore stesso, con un forte ritorno del 4 in linea, che ormai a livello sportivo ha molti più vantaggi del 4 a V. Da tempo si sono affermati gli alberi motore controrotanti, che “scaricano” un pochino l'avantreno in inserimento di curva, garantendo maggiore maneggevolezza. Ora si sono sfalsate anche le bielle, per ottenere la sequenza del 4 a V, ed avere l'erogazione più favorevole di quest'ultimo.
E la discussione va avanti.

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