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Fare ricorso contro le multe

il 12/09/2001 in Attualità

Capita di ricevere multe per infrazioni che non abbiamo commesso o per il mancato rispetto di divieti o limiti che non erano ben segnalati. In questi e in altri casi si può presentare ricorso, chiedendo l’annullamento della multa.

Fare ricorso contro le multe
Il tempo stringe! Avete solo 60 giorni di tempo per presentare il ricorso

Capita di ricevere multe per infrazioni che non abbiamo commesso o per il mancato rispetto di divieti o limiti che non erano ben segnalati. In questi e in altri casi si può presentare ricorso, chiedendo l’annullamento della multa.
di Riccardo Matesic e Vincenzo Clemeno




Eccola. È arrivata. È l’odiatissima contravvenzione, che ci arriva a casa per un’infrazione che spesso neanche ricordiamo di aver commesso.

È passato tanto tempo, ma noi quel giorno non eravamo lì, dove asserisce di averci visto il vigile che ha redatto il verbale. Colpa della nostra memoria? Non è detto. Non è infrequente che ci arrivino delle multe non nostre, perché confondere i numeri di una targa è facile, soprattutto quando si presta servizio in un posto dove le infrazioni sono frequenti, e quindi si prendono molti appunti da convertire in altrettanti verbali di contravvenzione…
Per questo ed altri motivi si può ricorrere alle autorità competenti, per chiedere l’annullamento di una multa. Lo fanno molti cittadini e spesso riescono a far valere le loro ragioni. In molti altri casi, soprattutto nelle grandi città, gli uffici del Prefetto sono tanto intasati di pratiche e ricorsi da non riuscire a visionarli entro i 180 gg dalla notifica stabiliti dalla legge, con il risultato che ricorso e multa cadono in prescrizione: la pratica è archiviata e non c’è più nulla da pagare.
Vediamo allora in quali casi si può presentare ricorso e quali sono le modalità.

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Quando presentare il ricorso




Fra i primi motivi di contestazione di una multa, c’è sicuramente quello della cattiva o assente segnalazione del divieto che vi accusano di aver violato. Un divieto di sosta o un limite di velocità devono insomma essere ben visibili all’inizio di una strada. Stesso discorso per gli Autovelox piazzati fuori città: all’inizio della strada, magari molti o moltissimi chilometri prima del punto in cui le forze dell’ordine eseguono i controlli, deve essere segnalato che sulla strada che si sta percorrendo vengono effettuati controlli di velocità.
Fra i motivi per contestare una multa, infine, c’è anche quello che sui cartelli di prescrizione deve essere sempre riportato il numero e la data dell’ordinanza che ha stabilito il divieto o la prescrizione annunciata dal cartello. Si tratta di una norma del Codice della Strada quasi sempre disattesa di cui ci siamo occupati più approfonditamente.
Un’infrazione poi di norma deve essere contestata subito, a parte pochissimi casi. In tali circostanze, la multa può essere notificata successivamente, purché questo avvenga entro 150 giorni dall’accertamento della violazione, vale a dire non dal momento in cui l’infrazione viene compiuta, ma dal momento in cui la targa del veicolo viene associata al vostro nome e indirizzo dall’autorità che emette la multa.
A individuare con certezza i casi di impossibilità della contestazione immediata ci ha pensato la Corte di Cassazione, che ha indicato le seguenti cinque eventualità: passaggio con semaforo rosso, sorpasso in curva, accertamento dell’infrazione da parte di agente a bordo di un mezzo pubblico, accertamento della violazione in assenza del trasgressore o del proprietario (sosta vietata o simili), incapacità da parte dell’agente di fermare il trasgressore in tempo utile per la contestazione (perché il conduttore del veicolo andava troppo veloce o perché sono stati usati strumenti, quali l’Autovelox, in grado di accertare la violazione solo in un momento successivo).
Presentate un ricorso, dunque, se a casa vi vengono recapitate contravvenzioni che non rientrano fra i casi appena elencati.
Ma avete degli appigli anche in altri casi. Potete ricorrere ad esempio qualora vi venga contestata un’infrazione che siete sicuri di non aver commesso e potete dimostrarlo, o perché il vostro veicolo si trovava in tutt’altro luogo al momento della violazione. In simili circostanze vi sarà necessario poter contare su uno o più testimoni o su documenti che comprovino senza ombra di dubbio la vostra impossibilità ad essere nel luogo dove è stata accertata la violazione.
Presentate inoltre ricorso se il verbale della contravvenzione contiene inesattezze relative ai vostri dati anagrafici tali da rendere incerta la vostra identificazione o se, nello stesso, non sono indicate data, ora e luogo dell’infrazione, norma violata e identità dell’agente che l’ha accertata. Infine, qualora la contravvenzione sia relativa al superamento dei limiti di velocità, recentemente sempre la Cassazione ha stabilito che i multati possono chiedere di prendere visione dei dati di omologazione dell’apparecchiatura Autovelox. In caso contrario… scatta la possibilità di opporsi alla multa.

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Come presentare ricorso




Ricevuta una contravvenzione, avete 60 giorni di tempo per presentare ricorso; 60 giorni dalla data di notifica. Le autorità alla quali potete ricorrere sono il Prefetto o il Giudice di pace del luogo in cui è avvenuta la presunta violazione. Se scegliete il primo, consegnate o spedite (tramite raccomandata con ricevuta di ritorno) la documentazione all’ufficio o comando del corpo che vi ha inflitto la multa (Vigili Urbani, Carabinieri, Polizia Stradale, ecc.). Questo ufficio avrà quindi l’obbligo di inoltrarla alla Prefettura entro 30 giorni.
Se scegliete il Giudice di pace, presentate direttamente i documenti (proposta di ricorso in carta semplice e provvedimento impugnato in allegato) alla Cancelleria del Tribunale competente per luogo. Prima di inoltrare la pratica sarà meglio comunque chiedere presso il Tribunale chiarimenti dettagliati sulle modalità di presentazione della documentazione necessaria, al fine di prevenire un annullamento dell’istanza per vizi di forma.
La legge vi chiede inoltre di indicare la vostra residenza (è indicata sulla carta d’identità) e di “eleggere”, nel territorio di competenza del Tribunale, un domicilio, di scegliere cioè un’abitazione dove vi verranno notificati i successivi atti inerenti al procedimento.
Oltre al destinatario (autorità alla quale ricorrete) e al mittente (voi stessi), indicate sulla proposta data, ora e luogo della violazione contestatavi, oltre alle motivazioni del vostro ricorso. Datate, firmate e quindi inoltrate all’ufficio competente con gli eventuali allegati.
Se ricorrete al Giudice di pace, ricordate inoltre che è obbligatorio comunicare residenza ed “eletto” domicilio e allegare alla domanda di ricorso il provvedimento impugnato.

Il ricorso al prefetto
Se avete presentato ricorso al Prefetto, avete la facoltà di chiedere un’udienza in Prefettura per raccontare la vostra versione dei fatti. Il Prefetto deciderà quindi se accogliere il vostro ricorso entro 120 giorni dalla data di ricezione della documentazione del caso.
Il consiglio che possiamo darvi è quello di fare tutti i dovuti accertamenti prima di presentare la proposta di ricorso: se infatti questo vi venisse respinto sareste obbligati a pagare il doppio dell’ammontare della multa che vi è stata contestata.
L’ordinanza di respinto ricorso è valida solo se emessa entro 120 giorni. Oltre questo termine, potete opporvi al pagamento del doppio della multa. Dovete però ricorrere al Giudice di pace prima che l’ordinanza divenga esecutiva, prima cioè che vi sia stata recapitata la cartella esattoriale che indica l’importo da versare.

Il risorso al Giudice di pace
Se avete deciso di rivolgervi al Giudice di pace, sappiate che vi troverete nel bel mezzo di una vera e propria causa civile. E’ tuttavia a vostra discrezione scegliere se farvi assistere o meno da un avvocato.
Il Giudice sentite le parti in causa, deciderà di respingere o accogliere il vostro ricorso, ma potrebbe anche optare per un’accettazione parziale e quindi ordinare una modifica dell’entità della multa.
Prima di presentare ricorso sappiate però che qualora questo venga respinto dovrete accollarvi le spese legali della controparte, e l’unico organo per il tramite del quale potrete opporvi alla sentenza sarà la Corte di Cassazione.
Il Giudice di pace, oltre a giudicare sui ricorsi respinti da parte del Prefetto, decide anche in materia di proteste contro sanzioni provvisorie, come ad esempio la sospensione della patente. Se ricorrono “gravi motivi”, può dunque ordinare la sospensione provvisoria della sanzione.
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