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5.000 Pieghe Winter, il freddo non ferma la passione

il 13/12/2017 in Attualità

Tre giorni, due tappe, oltre 350 chilometri sulle strade della Toscana tra natura e cultura. Si è conclusa la seconda edizione 5.000 Pieghe Winter ecco com'è andata e i nomi dei vincitori

5.000 Pieghe Winter, il freddo non ferma la passione
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Dopo le colline e le Alpi del Piemonte, teatro a giugno della 20.000 Pieghe, per la 5.000 Pieghe in edizione Winter, sorella minore dell’ormai classica manifestazione mototuristica, il promoter romano ha dunque scelto la Toscana, che già nel 2016 aveva ospitato, a Volterra, la Motor Italy Winter, ed ha puntato la bussola verso il meraviglioso Chianti.

La manifestazione si è svolta su tre giorni, dall’8 al 10 dicembre, sfruttando il ponte dell’Immacolata e non ha deluso nemmeno una delle aspettative dei partecipanti. Si sono presentati in 41, provenienti – praticamente tutti in moto – un po’ dall’Italia intera, compresi il Friuli e la Campania, e hanno avuto il freddo invernale ed una calorosa ospitalità, scenari meravigliosi, itinerari impegnativi, proposte eno-gastronomiche d’eccellenza e soprattutto l’opportunità di visitare ed apprezzare luoghi esclusivi, effettuando un’immersione nella storia e nella cultura di questa importante parte della Toscana.

I protagonisti, le classifiche

Patrocinata dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e sostenuta dal produttore di pneumatici Anlas, che ha contributo alla premiazione con treni di gomme per i primi tre classificati, la 5.000 Pieghe Winter è una grande occasione per fare turismo in moto in inverno, basandosi su un’organizzazione scrupolosa e professionale, ma è anche una competizione.
Onore dunque al merito del vincitore assoluto Antonio Catalano (KTM 1290 S), 55 anni di Bollate (MI), impiegato, viaggiatore in moto d’annata (nell’estate 2017 ha attraversato la Russia), che ha deciso di partecipare a questa manifestazione dopo la positiva esperienza compiuta a giugno con la 20.000. Catalano è stato impeccabile in entrambe le tappe dal punto di vista della regolarità di marcia, ha rispettato tutti i controlli orari ed i passaggi, certificati con i timbri o con i selfie che, da località determinate, ogni partecipate doveva trasmettere al centro classifiche, ed è stato fortissimo anche nelle due prove di abilità che hanno chiuso la manifestazione, imponendosi in quella di lentezza e piazzandosi terzo nello slalom a tempo imposto.

Un’affermazione dunque netta ed indiscussa che ha visto Catalano precedere altre due lombardi. Al secondo posto si è classificato il bergamasco di Treviglio Andrea Zanoni (BMW R 1200 GS), 54 anni, impiegato, che in due stagioni ha partecipato a ben sei manifestazioni turistiche organizzate da Alessandrini, compresa la maratona Genova-Palermo; terzo il milanese Silvano Cassi (Triumph Tiger 800 Xc), 47 anni, impiegato assicurativo, amico e compagno di viaggio di Catalano (insieme, a fine maggio, andranno all’Isola di Man, al Tourist Trophy), alla prima esperienza in questo genere di eventi ma subito affascinato dalla formula e dalla bellezza dei luoghi.

La classifica riservata alle Lady ha visto prevalere la giovanissima romana Maria Vittoria De Giorgio, popolare anche come “Donna de furesta” (citazione delle sue origini abruzzesi), che continua a destreggiarsi brillantemente tra la pista, l’enduro ed il turismo, per l’occasione in sella alla nuova Suzuki V-Strom 650 affidatale dalla casa. Dopo il successo di squadra e di simpatia ottenuto alla 20.000 Pieghe, Maria Vittoria ha preceduto, nell’ordine, Tania Nicholle Dyer (Ducati), Maria Livia Boella (Suzuki) e Marcella Luisa Biancardi (BMW) ma si è soprattutto classificata nona assoluta. Divertentissimo, a questo proposito, il siparietto tra Alessandrini e De Giorgio alla premiazione.

L’organizzatore ha infatti spiegato che il risultato finale della concorrente avrebbe potuto essere ancora migliore se la stessa non avesse inviato due selfie che, al posto delle strutture che testimoniano il passaggio, inquadravano invece delle “frasche” (letterale). Alessandrini ha aggiunto che in realtà Maria Vittoria in quei luoghi era passata, aveva solo sbagliato l’inquadratura (secondo la diretta interessata, a causa di un risveglio non ancora completo di prima mattina), ma il regolamento è quello e va applicato. La De Giorgio ha fatto notare che con quei punti che non le sono stati assegnati sarebbe salita al secondo posto assoluto.
Nella classifica a squadre la vittoria è andata a “I Fiorentini”, con Miniati Paoli, Braccialini e La Volpe, che hanno preceduto gli “Amici di Cesare” (Casiraghi, Fumagalli e Redaelli) e i “Gerontoriders” (Biancardi, Petrilli, Radaelli).
Infine, tra i Moto Club, affermazione degli “Amici di Cesare”, con Cataletto in squadra insieme a Casiraghi, Fumagalli e Redaelli, davanti al BMW Motorrad Club Roma (Galletti, Lorenzi, Baldi e Lucisano) e al Settimoto (Biancardi, Petrilli e Radaelli).

Il campo base

Per il campo-base lo staff del Moto Club Motolampeggio di Roma ha scelto Villa La Palagina, resort 4 stelle situato sulle colline che sovrastano Figline e Incisa Valdarno, proprio all’ingresso del Chianti. Il grande, antico casale, circondato da uliveti e vigneti, che svolge anche attività di fattoria didattica ed è dotato di cantina per la produzione propria di vino Chianti, ha rappresentato un eccellente punto di riferimento per i partecipanti grazie all’elevatissimo confort offerto ma anche alla posizione tranquilla e distante dal traffico ed alla praticità per il parcheggio delle moto.

Le tappe

Venerdì 8 dicembre, dopo le operazioni preliminari e al termine di giornata piovosa, con acquazzoni anche forti, alle 17.30, sotto una pioggerella intermittente ma con temperatura superiore ai 10°, è scattata la prima tappa; intrigante la proposta in notturna, lungo un itinerario di circa 56 chilometri che ha puntato prima ad est, verso la provincia di Arezzo ed il Pratomagno, poi decisamente a nord, in direzione della Riserva di Vallombrosa. Il buio ed il meteo non ideale hanno messo alla prova i partecipanti, soprattutto nell’individuazione dei percorsi, tanto che solo in 9 hanno concluso a punteggio pieno, centrando tutti i controlli a timbro e non pagando penalità per il ritardo all’arrivo; Alessandrini ha abbassato la media dai 39 km/h di regolamento a 33 ma evidentemente gli errori commessi lungo l’itinerario non hanno consentito di effettuare recuperi entro il tempo imposto.

E’ stato un esperimento ma anche un banco di prova curioso ed interessante: tutti, anche i mototuristi “classici” si sono divertiti, hanno gustato il pepe della sfida contro le condizioni ambientali meno favorevoli e per qualcuno il prologo ha rappresentato anche un test probante, una sorta di collaudo generale in vista della tappa decisamente più impegnativa del giorno dopo.

Scenario completamente diverso per la tappa-clou, quella di sabato 9 dicembre: oltre 280 i chilometri da percorrere, descrivendo un ampio anello nel cuore del Chianti, dirigendosi prima ad ovest, verso Greve, e poi a sud, attraverso altri luoghi simbolo della Toscana come Panzano, Radda e Gaiole, fino quasi alle Crete prima di fare rientro verso il Valdarno.

Dopo una notte caratterizzata da temporali anche forti, alla partenza, alle 8.00, il termometro segnava circa 2° e le temperature si sono mantenute a lungo su quei valori; fin dalla primissima mattina le schiarite si sono comunque fatte più decise e la tappa è stata accompagnata costantemente dal sole. Ma a tenere lontane le nuvole è stato un vento teso e freddo che ha spazzato le creste delle colline e ha fatto percepire una temperatura molto più bassa di quella effettiva.

Come prescrive la formula, l’elemento del viaggio e della scoperta è stato esaltato non solo dall’itinerario ma anche dai punti scelti per le soste; e stavolta Alessandrini ha toccato punte di autentica raffinatezza non solo per i luoghi ma anche per il messaggio che ha voluto trasmettere.

I luoghi

Lo spuntino di sabato 9 era infatti fissato alla Trattoria “Da Pordo”, situata nel comune di Mercatale Val di Pesa, praticamente al punto di incontro dei confini tra Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle, quindi all’inizio del Chianti arrivando da Firenze, in un luogo appartato e remotissimo al quale i motociclisti sono giunti scollinando il passo di Montefioralle. Questa piccola trattoria era originariamente una cosiddetta “sosta” per i viaggatori che, per lo più a piedi, si muovevano attraverso quelle terre; da 47 anni è diventata un vero e proprio luogo di ristoro, gestito sempre dalla stessa famiglia e legato esclusivamente ai prodotti del territorio, offerti nelle preparazioni più tradizionali. E così i partecipanti alla 5.000 Pieghe hanno trovato “ciaccia” (pizza bianca) appena sfornata e formaggi e salumi squisiti, abbinati ai crostini neri tipicamente toscani.

Decisamente di altro genere la proposta per il pranzo, che ha ancor più sorpreso e incantato i partecipanti. Giunta in provincia di Siena, nell’area di Castellina, Radda e Gaiole, la manifestazione ha infatti fatto tappa al Castello di Meleto, roccaforte originaria dell’XI secolo, che conserva ancora l’aspetto da difesa feudale. E i motociclisti sono stati accolti nei saloni affrescati, arredati con gusto settecentesco, dove hanno potuto riscaldarsi anche gustando un’eccellente ”ribollita” (classica zuppa di verdure con il pane spugnato), condita con un filo di olio extravergine di oliva e con la cipollina fresca ed accompagnata da una giusta dose di Chianti della stessa azienda.

Quello dei castelli è stato uno dei fili conduttori della “Winter” 2017: Alessandrini ha voluto infatti collegare queste antiche roccaforti, come quella di Gabbiano, come il famosissimo Brolio o il panoramico Albola, facendone un po’ i poli del suo itinerario e arricchendo il contenuto storico e culturale della manifestazione.

La tappa si è conclusa a Figline Valdarno, nella centralissima Piazza Marsilio Ficino, in pieno clima pre-natalizio, reso ancor più suggestivo dalla presenza di un gruppo di musici itineranti che ha offerto una spettacolo veramente di qualità. Anche per il sabato Alessandrini ha impostato la tabella di marcia su una media più bassa di quella regolamentare ma comunque, per stare nei tempi, tutti hanno dovuto tenere alta la concentrazione. Le due prove di abilità si sono svolte quindi in notturna ma per fortuna senza il vento che aveva spazzato per l’intera giornata anche l’antica e bella cittadina, ancora circondata per ampi tratti dalle originarie mura medievali. Per tutti, in sequenza, prova di lentezza e poi sIalom a tempo imposto. Il rientro al quartier generale, situato ad una diecina di chilometri dal centro di Figline, è stato accompagnato da una temperatura non superiore a 2°.

La premiazione

Domenica mattina, infine, dopo una nottata in cui la colonnina di mercurio è scesa di alcuni gradi sotto lo zero, un bel sole ha accompagnato la premiazione che si è svolta in una delle spettacolari verande di Villa Palagina, affacciate sul panorama del Chianti. Clima festoso e sereno e visibile soddisfazione di tutti, organizzatori e partecipanti. La preoccupazione per il peggioramento delle condizioni meteo al nord (dove infatti è poi arrivata la prima neve, anche in pianura ed in città, come a Milano) ha indotto molti motociclisti a partire, sia pure a malincuore, visto che il programma ha proposto quella che alcuni hanno definito “la ciliegina sulla torta”.
Il gruppo è stato infatti accolto a Villa Casagrande, una sorta di fattoria urbana di origine quattrocentesca, situata appunto a cavallo tra il centro abitato di Figline e quelli che un tempo erano grandi appezzamenti di terreno agricolo. La tenuta è ora di proprietà della famiglia Luccioli di cui sono esponenti Paolo Alex e Marcello, presenti alla 5.000 Pieghe ed assidui partecipanti alle iniziative di Alessandrini, e l’altro fratello Simone David che ha guidato la visita della comitiva. Tutti hanno potuto così respirare il fascino della casa nobiliare, fondata dai Serristori, l’accoglienza dell’hotel che è stato creato nella tenuta ed il gusto dell’olio e dei vini di altissima qualità che i Luccioli (tre fratelli ma anche tre sorelle, figli di Cesare, medico, che acquistò la proprietà negli anni ’80) producono con grande passione e massima attenzione alla qualità.

5.000 Pieghe Winter - Il significato e lo spirito 

Una scelta che ha sottolineato il desiderio di Alessandrini di fare di ogni sua manifestazione turistica non solo un’occasione per macinare chilometri in un contesto organizzativo particolarmente curato (e comprendente quindi la scelta degli itinerari e delle sistemazioni) ma anche per conoscere i territori con la loro storia, le tradizioni, la cultura.
E infatti tra partecipanti alla 5.000 Pieghe Winter 2017 si sono distinti piuttosto chiaramente quelli che hanno privilegiato l’aspetto turistico dell’esperienza rispetto a chi si è maggiormente concentrato sulla guida e sulla competizioni. Ma le due inclinazioni hanno convissuto perfettamente, si sono anzi integrate e hanno trovato entrambe risposte più che soddisfacenti.
Il Chianti, che pure d’inverno si presenta nella sua veste meno spettacolare, ha dato un contribuito fondamentale a soddisfare entrambe le tendenze. Ha proposto strade bellissime, ha trasmesso storia e cultura, ha regalato panorami collinari ma anche tanto bosco, tanta natura incontaminata ma non selvaggia. A questo si è aggiunta la brillante accoglienza che è una cifra distintiva della Toscana.


Va così in archivio la 5.000 Pieghe Winter: Daniele Alessandrini e lo staff del Motolampeggio hanno già dato appuntamento per la decima edizione della 20.000 Pieghe, già in calendario dal 13 al 17 giugno 2018 con un grande ritorno nel superbo scenario delle Dolomiti.

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