Il vantaggio del web è che è un medium quantitativo. Dallo studio dei numeri si capisce chiaramente ciò che la gente apprezza, ciò che non piace, ciò che offre un potenziale. A tal proposito, EICMA 2017 ci ha regalato una sorpresa non da poco. In termini di pagine viste, la moto che i nostri lettori hanno apprezzato di più, nella immane massa di novità presentate, è stata quella che non ti aspetti. Si tratta della Moto Morini Milano, remake in salsa moderna della mitica 3 1/2. La nuova modern classic se la gioca con un'altra esponente della stagione dei revival, ovvero la Fantic Caballero. E dire che, tra mezzi futuristici a tre ruote, ipersportive e quant'altro, il Salone ha messo in mostra ben più appariscenti, competitivi, tecnicamente interessanti. Eppure i numeri sono chiari. C'è voglia di classicità, di brand forti, di marchi che richiamano l'epoca più gloriosa del motociclismo nazionale (ossia gli anni 60 e 70).

E' l'effetto che anche il sociologo Zygmunt Bauman ha definito come Retrotopia, ovvero l'utopia del passato. Giusto o sbagliato che sia, è un dato da cui non si può prescindere. Durante la presentazione della Milano il numero uno di Moto Morini, Ruggeromassimo Jannuzzelli, introducendo il modello, ha detto parole rare in un contesto come quello odierno: "Da noi in fabbrica ci sono persone che assemblano le moto a mano, montano gli ingranaggi, stringono bulloni e viti". Un discorso che in trasparenza racconta di un rapporto fisico con la moto, intesa come un ammasso di materiali metallici che miracolosamente prende vita. Ma si tratta dell'eccezione che conferma la regola.

Già, perché da qualche anno la moto si è trasformata sempre più da supporto concreto, metallo e impianto elettrico, a grande contenitore. Oggi le Case vendono sempre più oggetti in cui le leve del marketing spingono sulla tecnologia, sul software, sulle dotazioni accessorie hi-tech. Perfino la Ducati V4 Panigale, che è un portento di meccanica, viene esaltata per il pacchetto elettronico che contiene tra le tante cose l'ABS Cornering più evoluto del mercato. La moto si sta trasformando da hardware a software con le ruote. E' anche grazie a questo che le Case riescono ad aumentare più facilmente i propri margini. È anche questa la discriminante che divide in maniera netta il mercato dal segmento premium. Dovessi fare una previsione (ma sarei ben felice di essere smentito) il nostro contenitore a due ruote nel giro dei prossimi anni sarà sempre più denso di tecnologia e connessioni. E la parte strettamente meccanica passerà inevitabilmente in secondo piano.