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GIOVANI e moto. Colpa dei genitori, non dello smartphone

Marco Gentili il 27/09/2017 in Attualità

Si dice che i giovani d'oggi abbiano perso la passione per le moto. Preferiscono gli smartphone, dicono in molti. Ma forse la colpa è di un sistema che vede la moto come un "pericolo". E delle case che non sono in grado di offrire un'offerta all'altezza per i 16enni di oggi

GIOVANI e moto. Colpa dei genitori, non dello smartphone
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Che uno abbia 30, 40, 50 o 60 anni, c’è un comune denominatore che unisce tutte le generazioni di motociclisti. Anzi, due. Il primo, è che “non ci sono mai state moto così fighe come ai nostri tempi”. Ultimamente una frase che sentiamo ripetere riferita alle indimenticabili moto 125 degli Anni 90. Il secondo è la convinzione tetragona e monolitica che i giovani d’oggi “non capiscono un cazzo di moto”.

“Eh, ai nostri tempi la prima cosa che si faceva con il motorino era quello di cambiare il carbutatore, di truccarlo…” Viene subito alla mente un oggetto di culto come il senza tempo MBK Booster.

Scusate, prima ho scritto una parolaccia. Si può dire “giovani” quando si parla di moto?

No, perché a giudicare dalla vulgata, pare che oggi i ragazzi (e per ragazzi intendiamo quelli che sono in età da prima moto, insomma i 16-20 enni) non siano più interessati alle due ruote. Certo è vero oggi modelli come l'Honda Z5 Cub non ci sono più.

“Ovvio, nessuno compra più le moto, oggi questi mocciosi vogliono l’iPhone 8” (oppure scegliete voi il modello)

Ma ne siamo così sicuri?

NON SIAMO TROPPO TERRA-TERRA
In realtà temo che frasi come queste debbano essere chiuse nel cassetto delle idiozie da bar. Sono affermazioni troppo semplicistiche per essere vere. E voglio immaginare che la categoria dei motociclisti abbia un livello di discernimento decisamente superiore a chi è in grado di chiudere così, in quattro parole, una questione che di per sé è complessaComplessa è diversa da complicata. Una questione complicata ha una soluzione univoca, una complessa presenta più soluzioni plausibili. Siamo sicuri che i nostri figli, cugini, amici, vicini di casa teenager siano così lobotomizzati da non desiderare uno scooter o una moto adatta alla loro età? Io non ne sarei così sicuro.

DI CHI È LA COLPA?
Certo, i bei tempi andati dei 600mila motori due tempi che un colosso come Minarelli produceva tra gli anni 90 e i primi anni Zero non torneranno più. Ma la passione dei più giovani non è calata, anzi. Altrimenti non si spiegherebbe la nuova vita delle specialistiche da off-road, come le Beta RR 125, che in questi anni stanno conquistando un numero sempre maggiore di ragazzi. La passione è la stessa dei giovani di 10, 20 o 30 anni fa. Ma la passione non nasce da sola. Siamo sicuri che invece la colpa non sia dei genitori, che demonizzano le due ruote a motore in quanto “pericolose” e disincentivano i loro ragazzi dall’acquisto?

UNA SCELTA CHE NON C'È
Proviamo poi a guardare la questione a rovescio. Se voi aveste 16 anni, che moto vi comprereste? Io, personalmente, avrei molte difficoltà a scegliere anche se moto come la KTM Duke 125 hanno un gran fascino. Il problema – e dico questo sulla scorta delle numerose conversazioni avute negli ultimi mesi coi direttori generali e amministratori delegati di aziende del settore – è che manca la scelta.

A parte rare eccezioni, sono pochi i costruttori che pensano prodotti e moto per invogliare i giovani e potenziali clienti di oggi. Che poi sono i clienti che, in futuro, si affezionano al brand, e compreranno moto di cilindrata maggiore e ben più costose. Insomma, siamo di fronte al classico cane che si morde la coda. E comunque, la colpa non è dello smartphone.

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