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In sella al futuro

di Riccardo Matesic il 15/05/2013 in Moto & Scooter

Siamo tornati alla Clean Week, il premio per il veicolo elettrico dell'anno organizzato in Belgio dal circuito di Zolder. Con la curiosità di tastare il polso all'evoluzione di questa tipologia di mezzi.

In sella al futuro
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Il momento sembra essere arrivato: il veicolo elettrico probabilmente non è più una stramberia da fanatico ambientalista, ma una reale alternativa.
I prodotti di alta gamma già sul mercato sono ormai moto e scooter godibilissimi nella guida, con quel loro carattere così particolare nell'erogazione del motore e nel silenzio che accompagna la marcia. Peccato che non tutti siano già disponibili in Italia.
Una considerazione su tutte: dopo due giorni di elettrico, quando sono tornato in sella al mio consueto scooter 600 l'ho trovato fiacco d'accelerazione, fino ai 70 Km/h!
I progressi ci sono dunque. Sia in termini di prestazioni, che di tempi di ricarica, ridotti anche fino a un'ora. Certo, resta il dubbio amletico che frena tutti noi: se un giorno riuscissimo finalmente a convincere quella benedetta collega d'ufficio carina a venire a prendere un aperitivo al mare, non è che rischieremmo di restare per strada senza corrente?
Messa così, si capisce che l'elettrico è ottimo per il commuting urbano e un po' meno per le gite improvvisate. Ma considerate che ormai il Vectrix supera i 100 km d'autonomia e la moto Zero arriva tranquillamente a 150.
Quello che resta proibitivo sono i prezzi. Insomma, arrivano nuove tecnologie nelle batterie e nei sistemi di ricarica, aumentano le potenze, ma poi, senza una grande diffusione, il problemi restano i costi. E per questo la strada più facilmente percorribile sarebbe convincere le amministrazioni pubbliche e le grandi aziende private a rinnovare le loro flotte. Perché le Poste Svizzere usano scooter elettrici e le nostre no o almeno non in tutte le città?
Venendo ai mezzi provati, abbiamo trovato particolarmente a punto quasi tutti i maxi. Eccezion fatta per lo spagnolo LEM, che va rivisto soprattutto nelle finiture e nell'ergonomia. La leva del freno che quando azionata "ricarica la batteria", ad esempio, urta facilmente sul ginocchio sinistro quando ci si muove nel traffico, costringendo ad aprire la gamba prima di voltare. E i tempi di ricarica sono piuttosto lunghi.
Fra i piccoli non mancano quelli che accusano un ritardo di risposta fastidioso quando si dà gas. Ritardo che a volte è anche imprevedibile nella durata, quindi ci si trova pericolosamente nel traffico ad attendere che il motore "prenda". Succede con il Novox e con il Dolce Vita della Vectrix; ma il difetto non risparmia il Peugeot e-Vivacity.
A onor del vero va detto che gli altri membri della giuria non hanno riscontrato spesso lo stesso problema, tanto che proprio il Peugeot ha vinto la classifica degli scooter fino a 45 km/h (nonostante i voti bassi del sottoscritto).

Nelle pagine seguenti vi presentiamo comunque i marchi e i veicoli che abbiamo trovato più "in forma".
In sella al futuro
La Casa californiana ha portato a Zolder le versioni rinnovate delle sue moto S e DS. Concettualmente si tratta della stessa moto, in versione stradale e in allestimento più endureggiante.
La novità principale è nel motore, ora in grado di erogare 40 kW (54 cavalli) con una coppia di 92 Nm. Numeri importanti per una moto da 175 kg. L'autonomia media è pari a 150 km, ma in ambito urbano sono stati percorsi anche 223 km!
Le due Zero sono delle fun bike a tutti gli effetti. Snelle, poco funzionali (magari con il bauletto montato le avremmo percepite diversamente), hanno accelerazioni mozzafiato e velocità di punta superiori ai 150 Km/h. E si guidano molto bene, con grande agilità. Insomma, sul misto possono far mangiare la polvere a molte blasonate supersportive.
Pagano questa loro guidabilità intuitiva e divertente con una rigidezza di sospensioni fastidiosa quando si va a spasso, soprattutto sulla versione stradale.
I tempi di ricarica non sono brevissimi, vista la grande quantità di corrente necessaria per generare simili prestazioni: 7,4 ore. Ma con il sistema opzionale CHAdeMO, in un'ora si ottiene una ricarica del 95%.
Costano care: 15.995 euro. Ma dalla loro hanno una buona economicità d'uso. Il consumo equivalente in benzina sarebbe pari a 200 km con un litro di carburante. E la durata del pacco batterie è stimata addirittura in 497.000 km.
Non sono ancora importate in Italia, ma le vedremo all'EICMA.
In sella al futuro
Anche questa è una Casa americana. Famosa per il suo scooter VX1, che nel tempo è stato evoluto e ha guadagnato un pacco batterie maggiorato al litio. Così l'autonomia è cresciuta fino a 136 km, con un tempo di ricarica di 4-6 ore. Ma in un'ora si può avere una ricarica pari all'80%. Senza considerare che il freno rigererativo, azionabile ruotando al contrario la manopola dell'acceleratore, può contribuire a ricaricare la batteria nelle lunghe discese, risparmiando anche sulle pastiglie dei freni.
Dalla sua il maxiscooter ha una ergonomia a prova di bomba. Si sta comodissimi e la guida è sempre facile e coerente, sia nel traffico che sul veloce (raggiunge i 110 km/h). Merito anche della leggerezza del complesso motore trasmissione, il "Planetary Gear Drive" brevettato dalla Vectrix, che non pesa troppo sul forcellone posteriore, garantendo un buon funzionamento della sospensione.
Così, anche se il progetto originario ha qualche anno, il VX1 oggi su strada appare particolarmente a punto, sempre gradevole, sempre pronto a rispondere al gas. E diventa un piacere andare a spasso nel silenzio delle foreste belghe, come abbiamo fatto noi, accompagnati solo dal sibilo artificiale del motore, creato appositamente per permetterne l'udibilità da parte dei pedoni.
Peccato costi 12.500 euro. Sono tanti, anche se vengono parzialmente ammortizzati con il costo d'esercizio ridottissimo e l'assenza di manutenzione. A Parigi viene proposto anche un noleggio a lungo termine omnicomprensivo (veicolo, assicurazione, materiali di consumo come freni e gomme...) a 350 euro al mese. Con un chilometraggio massimo di 10.000 km/anno.
Forse si penserà qualcosa di simile anche in Italia.

Per quanto riguarda gli altri modelli di casa Vectrix. A breve al VX1 sarà affiancato il VX3, la versione 3 ruote, che riprende uno schema simile a quello dell'MP3 Piaggio. Il VX2 è invece uno scooter più piccolo, omologato sia nella versione fino a 45 km/h che in quella fino a 25. La prima è molto godibile e a punto, al pari del VX1. Anche se sconta un pacco batterie di dimensioni più ridotte che consente un'autonomia "solo" fino a 88 km.
La versione fino a 25 km/h, trova ragione d'esistere in Olanda, dove si guida senza patente e senza casco, e dove può circolare sulle piste ciclabili. Peccato che questo, come gli altri scooter da 25 km/h, abbiano una gestione elettronica che taglia troppo bruscamente la potenza al raggiungimento della velocità massima, causando un fastidioso andamento a singhiozzo.
Ultima annotazione per dire che in Vectrix stanno preparando un modello a ruote alte, particolarmente mirato al mercato italiano.
In sella al futuro
Per ora si chiama k17 il maxiscooter tedesco, che a Zolder era ancora presente come prototipo, visto che la commercializzazione è prevista per la metà del 2014.
Il progetto è un'ulteriore evoluzione e affinamento del concetto di scooter elettrico. L'idea è sempre quella di concentrare il peso in basso, nella zona centrale del veicolo. Ma ci sono interessanti concetti, come il motore montato sul fulcro del forcellone (per ridurre le masse non sospese) e la trasmissione finale particolarmente leggera.
Le dimensioni del K17 sono molto generose, e ne fanno un veicolo adatto soprattutto al commuting extraurbano-urbano. Insomma, per girare nei vicoletti stretti dei centri storici c'è di meglio. Ma se dovete fare ogni giorno un tragitto anche lungo per andare al lavoro, se dovete "scorrere" su tangenziali o -meglio ancora- fuori città, il maxi tedesco è impagabile.
Stabilissimo, comodo, ha una guida da moto. Va dentro le curve con decisione e precisione. E quando aprite il gas con i suoi 38 kW (51,7 cavalli) vi dà una spinta forte fino ai 135 km/h. Del resto la coppia erogata, 72 Nm, è superiore a quella del corrispondente C600 Sport di casa BMW, che si ferma a 66 Nm.
La regolarità dell'erogazione è semplicemente eccezionale a qualunque velocità, e il sistema di ricarica elettrica attraverso la frenata è automatico: non va azionato manualmente, entra in funzione ogni volta che si chiude il gas. Anzi, è progressivo mano a mano che si aumenta la pressione sui freni.
Rapidi i tempi di ricarica: 3 ore per un pieno d'energia. A questo punto aspettiamo che vada in produzione, per conoscere il prezzo di vendita.
Particolare importante: si potrà guidare con patente A1, anche se, francamente, al di là di cosa dica la legge, ci sembra che abbia delle prestazioni eccessive per essere messo in mano a un 16enne alle prime armi.
Infine, fra tanti pregi, un difetto: quando si viaggia a 40-50 km/h il rumore emesso è piuttosto forte, e ricorda molto quello dei vecchi tram. Urgono rimedi!
In sella al futuro
La casa polacca crede moltissimo nella mobilità elettrica, e ha una gamma di scooter che copre tutte le categorie.
Esteriormente sono tutti uguali, e si riconoscono esclusivamente per le sigle e le colorazioni. Si parte allora dai "<25 km/h" per arrivare agli "oltre 45 km/h". Quest'ultimo, siglato 3.4 è il più gustoso. Piccolo, agilissimo, ben a punto di ciclistica e di motore. È un mezzo da teppista, che invita a scorrere rapidi nel traffico. Sbarazzino, veloce, capace di grandi accelerazioni. E con un motore molto in forma, che offre un'erogazione sempre presente. Si ricarica in 3 ore e offre un'autonomia di circa 70 km. Il prezzo? 6.897 euro.
Il limite invece è proprio nella carrozzeria. La sua veste da scooterino limita la praticità. E anche lo spazio sotto la sella, va bene per un casco jet e poco più. Così, chi chi deve portare ogni giorno qualche bagaglio in più è costretto a orientarsi verso altri marchi.

Ugualmente a punto ci sono sembrate anche le versioni fino a 45 km/h, mentre quelli limitati a 25 hanno il solito problema dell'andamento a singhiozzo.
Da notare che Govecs sta iniziando a proporre anche batterie al gel. Si tratta di accumulatori molto piccoli, che offrono prestazioni inferiori, ma che costano anche molto meno. Una tecnologia ancora tutta da sviluppare, ne attendiamo gli sviluppi futuri.
In sella al futuro
Ve ne avevamo parlato già lo scorso anno. Il circuito di Zolder ha sposato l'elettrico anche dal punto di vista sportivo. Così ecco nascere l'e-MX, il motocross "a batteria".
Lo scorso anno avevamo assistito a una semplice dimostrazione. Quest'anno c'è stata una vera gara, con 12 piloti che hanno dato vita a batterie e finali.
Il percorso è un impianto permanente in fase d'omologazione FIM e le moto utilizzate sono state le KTM Freeride. In pista i piloti erano tutti di livello mondiale, con la presenza di spicco del pluriridato Stefan Everts, che ha vinto d'autorità.
Dunque ecco la formula spettacolo: manche brevi di 4-6 giri, con 6 piloti che si sfidano a eliminazione. In questo caso moto uguali per tutti, con la possibilità di sostituire il pacco batterie fra una manche e l'altra.
A Zolder era presente lo stato maggiore del Motocross FIM, per gestire la gara e dare vita a un regolamento per la futura specialità internazionale, che potrebbe partire già nel 2014.
Sempre nel 2014, partirà anche la e-F1 automobilistica, che invece sarà piuttosto dispendiosa, perché invece del rifornimento, prevederà la sostituzione della macchina a metà gara: ogni pilota gareggerà con due auto!
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