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Classic Gelande a Isny, un tuffo nel passato

di Emanuele Vertemati il 31/07/2007 in Altri sport

Appuntamento irrinunciabile con la regolarità d'epoca dell'Allgau, in Germania. 296 iscritti da 11 nazioni

Classic Gelande a Isny, un tuffo nel passato
Alessandro Gritti al via della competizione
L'aria è frizzante, la temperatura primaverile. Il caldo l'abbiamo lasciato a casa, sapendo che in Allgau se piove ci vuole la giacca. Anche se è fine luglio. Ogni due anni siamo a Isny, in Germania, una delle culle del fuoristrada d'epoca. E' la Woodstock della motoregolarità, una sorta di happening di vecchie glorie e nuovi adepti della moto con due ammortizzatori e i freni a tamburo. Anche se le eccezioni non mancano.
C'è la classifica, ma alla fine in pochi ci badano, perché quello che conta è l'atmosfera. Fatta di birra, salsicce, carne, odore di olio ricinato che ti riporta indietro a quegli anni '70 che, per chi scrive, vivevi a bordo pista sognando una moto col Sachs mentre facevi le impennate con la Saltafoss. Classic-Gelande Zuverlassigkeitsfahrt, così si chiama la gara, è un tuffo nel passato che gli amici del motoclub Isny, in collaborazione con lo Spruchbeutel Team, offrono ogni due anni: 296 iscritti, un vero record per il 2007, provenienti da 11 nazioni, con età comprese tra 20 e 74 anni. Tedeschi e italiani i più numerosi, ma c'era pure una moto targata Ontario. E così, il venerdì pomeriggio, quando cominciano ad affluire i partecipanti più o meno con famiglie al seguito, inizia il rito al campo di gara. C'è il tempo per piazzare camper, furgoni e auto con il carrello. Nel kit di ogni iscritto c'è un sacchetto di plastica, per non sporcare se la moto perde olio. Poi, il sabato, dopo il consueto briefing, via con la prova di accelerazione old style e la prova di trial. Il rito si consuma piano piano, mentre scorazzi su e giù per il "fahrerlager", il campo di gara, per le ultime messe a punto, tra gli sguardi curiosi. Il buonumore cresce, e iniziano gli sfottò perché qui si è tutti amici. Chi viene dall'Italia è rapito dalle varie Mz, Simson, Zundapp, Hercules, Sachs e Jawa, per non parlare degli innumerevoli BMW; noi, che a fare gli "sboroni" non siamo secondi a nessuno, facciamo vedere i nostri Fantic, i Gilera, i Puch Frigerio, gli Swm e gli Ancillotti.
Piove quasi sempre a Isny, ma stavolta siamo stati graziati, anche se la domenica, il giorno della gara, l'acqua è arrivata la notte giusto a rendere viscidi quei sottoboschi pieni di radici che ti avrebbero messo alla prova di lì a poco. C'è il percorso rosso, quello per tutti, dichiarato difficile nel corso del briefing; poi, la variante gialla, per chi ha compiuto 60 anni o ha un coefficiente pari a 100 calcolato tra età del pilota e della moto, e quella verde per i sidecar, che da queste parti sono una vera e propria tradizione. Il rito prosegue, la domenica, andando al parco chiuso a prendere la moto per partire: nascondi l'ansia per l'attesa confrontando l'abbigliamento col tuo vicino di tabella. Facce note e meno note: Alessandro Gritti, icona della regolarità, insieme ai vari Caccia, Oriboni, Tura, Signorelli. E poi Brinkmann, campione europeo alla fine degli anni '60 con lo Zundapp, Scheck, 74 anni suonati e mai domo sulla sua Bmw Gs 800 del '78. A tener alta la bandiera della "categoria" giornalisti anche Marco Masetti, firma di punta di Motonline, con la sua fida Morini.
Bello il giro, 35 chilometri, da ripetere tre volte, con due prove speciali cronometrate: per un giorno l'enduro è padrone di un ambiente incontaminato, prestato con gioia dai residenti che non ti lesinano un saluto al tuo passaggio. Ce n'è per tutti i gusti: prati che sembrano pettinati, tanto sottobosco, con le radici che si scoprono come tentacoli, giro dopo giro, tra canali sempre più profondi. Se non hai almeno un 175 fai fatica, le frizioni "urlano" vendetta. Poi qualche discesa impegnativa e veloce: arriva Gritti e mi passa di slancio, con una facilità disarmante. Neanche sull'asfalto gli sto dietro.
Di solito siamo abituati a scappare quando si va a girare in fuoristrada, perciò fa un certo effetto vedere un contadino che ti fotografa mentre passi sul suo prato liscio come un biliardo. Qui il fuoristrada è vietatissimo, ogni stradina ha il suo bel cartello di divieto per le due ruote: per un giorno, però, la festa è per tutti, per chi guarda e chi dà del gas. Il "giochino" volge al termine, è ora di fare armi e bagagli. Ti accorgi di far parte di un bel movimento, grazie alla tua "vecchietta" che hai curato amorevolmente tutto l'anno. La protagonista è lei, col suo carico di storia: l'appuntamento è per il 2009. Ci siamo divertiti, non si può mancare.
Classic Gelande a Isny, un tuffo nel passato
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